Intervista a Stefano Lugli di Carlo Gregori pubblicata sulla Gazzetta di Modena del 12 marzo 2014
Stefano Lugli, 40 anni, finalese, impiegato al Comune di
Concordia, è l’unico candidato modenese della lista L’Altra Europa per
Tsipras, la nuova lista di sinistra che si presenta per le
elezioni europee. Nonostante l’età, Lugli vanta una decennale esperienza
politica: ex consigliere provinciale, oggi fa parte della segreteria
provinciale di Rifondazione Comunista. Il suo nome è il settimo nella
Circoscrizione Nord Est Italia. E per questa sua prima candidatura di
rilievo, il suo partito insieme con Sel e numerosi simpatizzanti di
sinistra, anche non appartenenti a partiti, stanno organizzando
banchetti in strada e incontri pubblici per raccogliere le firme
necessarie per poter partecipare alla competizione.
Perché si chiama L’Altra Europa per Tsipras?
«È la prima volta che alle Europee si presentano le liste con i nomi
dei candidati alla presidenza della Commissione Europea. Per questo, è
nata una lista di sinistra che vede come candidato il greco Alexis
Tsipras, che viene dal Paese più colpito dalla crisi, la Grecia, ed è
quindi anche un simbolo di quello che vogliamo: un’Europa diversa da
questa. Non è una lista di paracadutati o trombati, ma siamo persone che
rappresentano lotte e vertenze sul lavoro, l’ambiente, i diritti
sociali e civili».
Qual è il breve il vostro programma elettorale?
«Un’opposizione critica alla gestione dell’Unione Europea così com’è
oggi. Il sistema finanziario ha preso il sopravvento e si è imposto sui
governi e la politica limitando la democrazia e la solidarietà.
L’austerità non è la soluzione della crisi, ma è la crisi stessa: oggi
ci sono più poveri, il Pil è calato, il lavoro manca, tanti diritti
stanno sparendo. Questa Europa non è l’Europa vera con la sua storia. E
l’Italia ha pagato un prezzo alto in perdita di lavoro, diritti e
democrazia».
Lei è un dirigente di Rifondazione.
«Sì, ma la Lista Tsipras non è la somma di partiti di sinistra – noi,
Sel e altri – ma di persone che hanno qualcosa da proporre attraverso
le loro lotte. In Italia la lista è nata da un appello che punta a
produrre un’aggregazione la più ampia possibile. In questo senso
Rifondazione si è messa a disposizione, ma la mia lista non è quella di
Rifondazione o di altri partiti. Ci rivolgiamo agli elettori di
sinistra, non ai partiti. È la prima volta che succede».
Lei ha una presenza attiva in numerose “associazioni contro”.
«Come tanti altri candidati della nostra lista. Io ho inviato la mia
candidatura ai promotori e penso che mi abbiano scelto proprio per le
lotte per il territorio modenese alle quali ho partecipato: contro la
Cispadana e la Bretella Campogalliano-Sassuolo, contro il gas a Rivara,
con i terremotati (sono finalese) e ora con gli alluvionati. È chiaro
che mi candido per portare queste istanze anche nell’Unione Europea e
per un nuovo modello. Ad esempio, i danni dell’alluvione costeranno 400
milioni di euro. Un terzo dei soldi previsti per la Cispadana, opera che
non vogliamo. È chiaro che se gli interventi contro il dissesto del
territorio fossero stati finanziati prima del disastro, ci sarebbe stata
più sicurezza e più occupazione».
Un proposito ambizioso.
«È lo scopo della lista. Andare dal basso – la popolazione, il
territorio – verso i poteri più alti a Bruxelles. Esiste un filo
conduttore che vediamo nella politica del rigore e dei vincoli.
Decisioni che ricadono sui cittadini con i tagli e le privatizzazioni.
Vogliamo risalire questo filo dal basso e andare in Europa e modificare
questi trattati e queste leggi che, come si sa, incidono molto sulla
politica italiana e persino quella locale.
Guarda la video intervista a Stefano Lugli
Articolo di Carlo Gregori pubblicato sulla Gazzetta di Modena del 12 marzo 2014
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