Il 25 maggio, alle elezioni europee,
sarà candidato per la lista ‘L’Altra Europa con Tsipras’, guidata dal leader
della sinistra greca. Lui è il modenese Stefano Lugli, che ha deciso di aderire
all’appello promosso da diversi intellettuali italiani, da Barbara Spinelli a
Luciano Gallino, che in poche settimane ha raccolto oltre 20mila ‘sì’ ed è
sostenuta da associazioni, movimenti e partiti come Rifondazione e Sel.
Lugli, come si è arrivati alla sua candidatura?
«Come tanti altri ho presentato
la mia proposta di candidatura specificando le vertenze ambientali in cui sono
impegnato agli intellettuali garanti della lista che l’hanno accettata. Il mio
profilo, da militante di Rifondazione, si inserisce all'interno di liste che
sono espressione di vertenze e movimenti politici e sociali che tentano di
resistere alla crisi causata dalle politiche liberiste. Le liste sono uno
straordinario mix tra giornalisti, sindacalisti, ambientalisti, persone
impegnate per i beni comuni, la scuola pubblica, i diritti civili e la lotta
alla mafia. Siamo un bel gruppo con un obiettivo in comune: vogliamo
sconfiggere l'Europa delle banche per far vivere l'Europa dei diritti e della
solidarietà ».
Ma per correre alle europee dovete raccogliere le firme. Come sta
andando?
«Bene, ai banchetti registriamo
interesse per questa proposta alternativa al rigore europeo realizzato in
Italia dai governi Berlusconi e Monti con il sostegno determinante del Pd e del
centrodestra, ma alternativa anche alla rottura con l'Europa avanzata da
Grillo. La forza della nostra proposta sta nell'avanzare una critica a questa
Europa senza essere antieuropeisti, e i cittadini stanno apprezzando questo
messaggio ».
La sua attività politica è legata al territorio modenese. Quali istanze
porterebbe in Europa?
«L’Emilia da ricostruire è oggi
il più grande cantiere d’Europa e deve avere l’attenzione che merita a partire
da un concetto chiaro: a un paese in difficoltà si risponde con la solidarietà,
non con la calcolatrice. Faccio un esempio di attualità: i vincoli di bilancio
europei impediscono il sostegno fiscale alle aziende perché si configura come
aiuto di stato. Di fronte a questo, fino ad ora, i parlamentari europei si sono
limitati a registrare i no dell'Europa; noi vogliamo cambiare le regole sui
bilanci per investire i fondi europei là dove c'è più bisogno».
Perché le elezioni europee sono così importanti?
«Perché c’è un filo conduttore
che lega il rigore iniquo dell'Europa all'austerity del governo nazionale fino
ai vincoli di bilancio imposti ai Comuni che sono poi pagati dai cittadini con
tagli ai servizi e privatizzazioni. Noi vogliamo risalire dal basso questo filo
per modificare quei trattati economici che stanno facendo precipitare l’Europa
nella povertà. Ogni giorno non c’è un sindaco che non denunci le stupidità del
patto di stabilità: a questi sindaci e ai loro cittadini dico che cambiare
questa Europa è possibile interrompendo le politiche di rigore, perché l’austerity
non è la soluzione ma è la ragione stessa della crisi».
Perché un giovane dovrebbe votare la lista Tsipras?
«Perché è l’unica lista che
propone un’alternativa alle politiche che si stanno facendo da anni, mentre un
voto al Pd o a Forza Italia è un voto a questa Europa che trova i soldi per le
banche e non per creare lavoro».
Nessun commento:
Posta un commento