1 Maggio 2014, Festa dei Lavoratori. I signori Berlusconi, Monti e Letta si apprestano a festeggiarla anche loro. Hanno un bel coraggio! Questi signori, premier degli ultimi 3 governi italiani, diversi nella guida ma identici nella sostanza, hanno approvato una delle peggiori riforme sul lavoro, con l’intento di incentivare le assunzioni, e hanno promosso la peggiore riforma pensionistica che l’Italia ricordi, sempre con l’intento di agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani.
Sta succedendo invece l’esatto
contrario: l’ISTAT certifica che a marzo
il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,7% mentre quella giovanile è al
42,7%.
In numeri assoluti significa che ci sono oggi in Italia 3milioni248mila
disoccupati, in aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente (+194 mila).
Ci dicono che è colpa della
congiuntura internazionale: mentono sapendo di mentire.
Certo la crisi economica c’è, ma
c’è modo e modo di affrontarla e gestirla. Si tratta di scegliere: o si sta dalla
parte del mondo del lavoro o si sta dalla parte degli speculatori e di chi la
crisi l’ha provocata.
Nel primo caso quattro sono i
punti politici urgenti che andrebbero affrontati immediatamente:
a) un piano del lavoro che favorisca la creazione di nuova
occupazione a partire dalla riconversione ecologica dell’economia e
dell’industria, dalla produzione pubblica dei beni comuni, dalla messa in
sicurezza del territorio, dall’investimento nei saperi e nella cura delle
persone;
b) una ridistribuzione della ricchezza partendo da una legge
patrimoniale che vada a colpire le grandi ricchezze anziché i soliti lavoratori
e pensionati.
c) l’abolizione della riforma pensionistica targata Fornero che è
un blocco all’ingresso nel lavoro di migliaia di giovani.
d) la ridiscussione dei trattati europei voluti dalla famosa
Troika, ovvero Fondo Monetario Internazionale,Banca Centrale Europea e Commissione
Europea, che con le misure di rigore hanno già provocato in tutta Europa 27
milioni di disoccupati.
I nostri governanti, e i partiti che li sostengono, hanno scelto di
stare dalla parte dei poteri forti della finanza internazionale, e il
risultato è un ulteriore impoverimento dei ceti popolari e un aumento della
disoccupazione da un lato, e un maggiore concentrazione della ricchezza dall’altro.
Il 10% della popolazione detiene oggi il 46,6% della ricchezza
complessiva, e corrisponde a quella fetta di italiani che non hanno mai pagato
la crisi, al contrario di lavoratori e pensionati che dopo i provvedimenti dei
governi Berlusconi, Monti e Letta sono diventati più poveri e con meno diritti.
Oggi Renzi finge di colpire i privilegi con azioni spettacolari ma che
nella sostanza sono solo fumo negli occhi. Infatti nessuna delle quattro
ipotesi fatte prima sono prese in considerazione dal governo Renzi-Alfano.
Signori Non è la vostra festa.
Renzi, Berlusconi,
Alfano, e relativi partiti e alleati: non insultate ulteriormente i lavoratori.
Astenetevi dal celebrare il 1° maggio.
Stefano Lugli
Candidato alle elezioni europee con la lista L’Altra Europa con Tsipras
Collegio Nord Est
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