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lunedì 12 maggio 2014

DIRITTI DIGITALI IN EUROPA

La rivoluzione digitale costituisce un’opportunità straordinaria di sviluppo civile e sociale ma rappresenta al contempo una seria minaccia per la libertà e la dignità umana.

Per questo sostengo l’iniziativa #DigiTsipras per la costruzione di una piattaforma sui diritti digitali.
Qua puoi leggere il programma per i diritti digitali assunto dalla lista L'Altra Europa con Tsipras.

INFO: http://digitsipras.wordpress.com/


La velocità con la quale vengono introdotti i mutamenti è superiore al tempo di reazione della società nel suo complesso. Allo stesso tempo, le opportunità di configurare tale processo attraverso il quadro democratico dei singoli stati stanno scomparendo.

La globalizzazione della conoscenza e della cultura umana attraverso la digitalizzazione e il collegamento in rete sfida tutti gli aspetti dei nostri sistemi giuridici, economici e sociali tradizionali.
Le risposte sbagliate a questa sfida, costituiscono appena una delle ragioni che promuovono l’emergere di uno stato di polizia globale completamente totalitario.
La paura del terrorismo internazionale fa sì che la sicurezza sembri più importante della libertà e zittisce molti di coloro che altrimenti potrebbero difendere la libertà.

Autodeterminazione dell’informazione, libero accesso alla conoscenza e alla cultura, e tutela della privacy sono i pilastri della società dell’informazione del futuro.
Solo su questa base è possibile che emerga un ordine democratico globale che garantisca la giustizia sociale e l’autodeterminazione.
Un movimento politico Europeo deve voler agevolare questo ordine e incanalarlo per il bene di tutti.
Riteniamo che questi temi debbano avere il sostegno dei cittadini da ogni parte dello spettro politico tradizionale perché la lotta per la tutela della privacy, della libera conoscenza e della cultura è e deve essere una lotta comune di tutti i cittadini europei.

01 Partecipazione dei cittadini
Consideriamo la democrazia la migliore forma possibile di governo, perché solo una vera democrazia consentirà una coesistenza equa e giusta e il bilanciamento degli interessi individuali all’interno di una comunità.
Vogliamo incrementare e promuovere le opportunità dirette e indirette di ogni singolo individuo alla partecipazione democratica anche grazie ai mezzi messi a disposizione della rivoluzione digitale che permettono di rafforzare la libertà e i diritti civili, soprattutto la libertà di parola e la possibilità per ciascun individuo di partecipare i poteri e la libertà.
Vogliamo raggiungere appieno l'obiettivo dell'Open Government ovvero fornire un nuovo processo politico che si caratterizza per la trasparenza, l'informazione, la partecipazione e la collaborazione. Vogliamo che l'attuale cultura di protesta diventi una cultura partecipativa.

Migliore partecipazione diretta dei cittadini
Vogliamo uno standard comune per le iniziative dei cittadini a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Per responsabilizzare e dare potere ai cittadini attraverso l’uso di media civici e di altri strumenti informatici, vogliamo iniziative dei cittadini che possano modificare le costituzioni, leggi, ecc. e che siano sempre seguite da un referendum, se non approvate dal legislatore.
Vogliamo permettere ai cittadini di partecipare ai processi legislativi dell’UE in tutte le lingue europee.

Rimozione delle barriere per la partecipazione politica
Vogliamo che i cittadini siano in grado di avere un impatto più diretto ed ampio nel dibattito politico e nel processo decisionale, sia individualmente che collettivamente. Chiediamo pertanto la rimozione delle barriere inique per la partecipazione di nuovi partiti politici alle elezioni, come ad esempio l’obbligo di raccogliere un numero gravoso di firme.

Open Government - E-democracy - Media Civici
L'Open government prevede che tutte le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponibili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato.
I soli dati aperti sono facilitatori ma non garanzia di partecipazione: la partecipazione implica la creazione di canali di comunicazione preferenziali tra cittadini e governi, dobbiamo considerare quali sono le strutture che ci permettono di conoscere meglio le esigenze e le preferenze dei cittadini.
I dati aperti, resi di dominio pubblico, permettono agli abitanti di interessarsi maggiormente alla sfera politica consentendo loro non solo di capire meglio i problemi ma di esigere di più dai propri governi. Perché ciò avvenga devono essere approntati siti web di facile consultazione aggiornati con la pubblicazione automatica di tutti gli atti pubblici che non contengano dati sensibili

Le persone prima dei dati
Prima devono essere focalizzate le reali esigenze quotidiane dei cittadini poi ci si deve chiedere come utilizzare i dati per contribuire a soddisfare queste esigenze.

Governo aperto
Un governo aperto non è solo tecnologia. La pubblicazione di dati, informazioni e del funzionamento dell'amministrazione devono essere disponibili anche sui media tradizionali.
Un governo aperto deve affrontare la povertà, promuovere la libertà di associazione, di espressione, l'accesso alle informazioni per conseguire la riduzione della povertà e favorire una cultura in cui ognuno sia libero di raggiungere il proprio pieno potenziale.

Media civici
Deve essere favorito l'uso di strumenti informatici quali i "media civici" che permettono di promuove o amplificare l’impegno civico e la partecipazione della cittadinanza alla costruzione delle politiche pubbliche, passando dal semplice feedback sull'erogazione dei servizi ad una forma di governance in cui gli abitanti sono parte attiva nelle scelte, cambiando il rapporto tra istituzioni e cittadinanza, favorendo la valorizzazione di buone pratiche e l’attivazione di forme di collaborazione.

Infrastruttura di Rete
Non è possibile disporre di dati aperti senza una buona infrastruttura internet, accessibile anche al di fuori delle città, dove la connessione internet è spesso scarsa: deve essere affrontato primariamente il problema delle infrastrutture Internet coinvolgendo privati e aziende con competenze in questo processo.

02 Trasparenza
La nostra società moderna si sviluppa molto rapidamente. Maggiori informazioni vengono accumulate e sempre maggiori informazioni vengono interconnesse.

Le informazioni interconnesse, però, sono conoscenza e la conoscenza è potere. Quindi, se l'accesso alla conoscenza è limitato a una piccola cerchia di beneficiari, vi è uno sviluppo inevitabile di strutture di potere che mettono le singole persone, organizzazioni sociali od organi dello stato in condizione di vantaggio e quindi compromettono il processo democratico in una società libera.
Il processo democratico si basa su una vasta partecipazione di tutti i cittadini nella progettazione e nella supervisione dei processi sociali; ed è quindi incompatibile con vantaggi informativi, che gli individui cercano di guadagnare, a discapito della società.
La trasparenza dei processi amministrativi e politici a tutti i livelli di governo è dunque un diritto civile fondamentale. Deve essere garantita, protetta e fatta rispettare per sostenere il nostro ordine libero e democratico.
Trasparenza e responsabilità per le istituzioni pubbliche, sono la controparte di una buona regolamentazione della protezione dei dati per preservare la privacy.
Vogliamo chiara trasparenza negli affari comuni e buona privacy per gli individui.

Trasparenza del settore pubblico
Il settore pubblico, compresi gli enti privati che svolgono attività per conto di un ente pubblico, devono essere trasparenti. Crediamo che sia un diritto fondamentale dei cittadini poter ispezionare, senza necessità di una specifica giustificazione, tutti i contratti o i vantaggi finanziari legati alla realizzazione di progetti e servizi del settore pubblico o del governo.
Le autorità pubbliche dovrebbero essere tenute a pubblicare regolarmente la descrizione della propria organizzazione e delle proprie attività, tra cui gli elenchi di tutti gli estratti amministrativi.
Chiunque ha il diritto di accedere ai documenti e ai procedimenti a tutti i livelli di governo e alle informazioni a disposizione delle rispettive autorità pubbliche. Il rispetto di questo diritto deve essere controllato da un organo assolutamente indipendente.

Influenza sulle decisioni politiche
·         Chiediamo che venga rivelata l'influenza dei gruppi di interesse e dei lobbisti sulle decisioni politiche per proteggere il processo democratico e per creare la base per decisioni trasparenti;
·         Riconosciamo la consultazione delle parti interessate - come ad esempio le ONG, i sindacati, gruppi di protezione dell'ambiente, dei diritti civili e le organizzazioni imprenditoriali - come parte integrante del processo decisionale politico della società fintanto che questo scambio sia sufficientemente aperto e trasparente;
·         Chiediamo un registro obbligatorio dei lobbisti per le istituzioni dell'Unione europea. Tale registro deve essere controllato periodicamente da organismi indipendenti autorizzati.

Protezione degli informatori
Sosteniamo proposte per proteggere le persone ("divulgatori") che rendono pubbliche questioni di interesse pubblico, come ad esempio casi di corruzione, insider trading o violazioni dei diritti umani. In ogni caso, vale la pena sottolinearlo, le eventuali denunce dovranno seguire il normale corso giudiziario e non processi e condanne pubblici, di piazza. Con l'ovvia attenzione alla privacy degli indagati.

03 Protezione della privacy
Gli europei hanno una gloriosa storia nella lotta per i propri diritti fondamentali e le libertà dei propri concittadini.
La minaccia rappresentata da misure di sorveglianza illegali ed eccessive, imposte su di noi dai governi locali ed esteri, sia in risposta al terrorismo che ad altre minacce, è seria. C’è un immediato bisogno di intervenire per ristabilire l’equilibrio e ripristinare la nostra privacy.
Sosteniamo una legislazione che promuova e protegga il diritto fondamentale dei cittadini alla privacy. Ciò prevede il rafforzamento delle nostre decisioni su come e se i nostri dati personali devono essere trattati.
Sosteniamo misure orientate ad assicurare un livello adeguato di trasparenza e sicurezza nel trattamento dei dati. Per poter garantire una corretta regolamentazione della privacy legata ai dati online, è opportuno introdurre delle regole riguardanti la “localizzazione geografica” dei dati. Le grandi multinazionali (spesso americane) sfuggono al controllo e alle leggi sulla privacy dei singoli stati europei perché immagazzinano i dati su server localizzati in altre parti del mondo. Spingere queste multinazionali a creare centri dati in Europa per i dati dei cittadini europei è necessario affinché l’azione legislativa sia utile ed incisiva.

Raccolta e monitoraggio dati
Per preservare i nostri diritti e le nostre libertà, e per garantire l’efficacia nel far rispettare le leggi, chiediamo che la raccolta e il monitoraggio dei dati si rivolga solo alle persone che sono sospettate di commettere o preparare un reato e solo con l’approvazione e supervisione giudiziaria.
Vogliamo abolire la pratica della raccolta, conservazione e correlazione dei dati routinaria, automatizzata e indiscriminata.
Tutti devono avere il diritto di sapere quali regole disciplinano la raccolta delle informazioni personali, il periodo massimo di conservazione ed i criteri di conservazione.

Dati Personali
Ci opponiamo allo scambio di dati personali senza un valido motivo all’interno o al di fuori dell’UE. Ciò include il trasferimento verso paesi terzi come gli Stati Uniti dei dati sui passeggeri e sui pagamenti, la proposta dei dati EUROSUR e lo scambio di dati provenienti da banche dati nazionali di polizia. La consegna di dati personali verso paesi privi di un’efficace protezione dei diritti fondamentali deve essere vietata.
Vogliamo far rispettare standard rigorosi per tutti i sistemi industriali di elaborazione automatica delle informazioni personali o private (come ad esempio i sistemi di controllo di accesso) essenzialmente rendendo tali sistemi open source, pubblicamente documentati e peer-reviewed (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Revisione_paritaria).

Privacy degli individui, enti pubblici e imprese
Sosteniamo con forza il diritto alla privacy dei cittadini, ma non siamo favorevoli ad estendere banalmente tali diritti alle persone giuridiche, quali società, imprese e organizzazioni. Per questo:
·         chiediamo la tutela del diritto alla privacy del cittadino nei confronti dello stato;
·         la tutela del diritto alla privacy del cittadino nei confronti delle imprese;
·         siamo contrari al diritto alla privacy delle imprese, specialmente se legate all’offerta di servizi ai cittadini.

04 Internet bene comune
Vogliamo una legislazione volta ad eliminare qualsiasi registrazione o requisito restrittivo sulla fornitura di contenuti e servizi Internet. Sostenere misure legislative che garantiscano la tutela della neutralità della rete, l’effettiva concorrenza e la liberalizzazione dello spettro radio.

Accesso alla rete
La rivoluzione digitale ha cambiato le strutture economiche e sociali in tutta Europa; l’accesso libero e paritario a internet è ormai un requisito basilare per la partecipazione alla società civile. L’accesso alla Rete Internet deve essere diritto riconosciuto per tutti e i cittadini devono avere la possibilità di accedere a Internet in modo anonimo. Desideriamo includere il diritto di “partecipazione digitale” nella Carta europea dei diritti fondamentali.

Riduzione e azzeramento del divario digitale
Il divario digitale deve essere eliminato tenendo conto che costituisce divario anche l’alfabetizzazione digitale.

Neutralità della rete
Va salvaguardata la Neutralità della Rete per garantire la parità di trattamento per tutti nello spazio digitale, evitando siano concessi privilegi per qualsivoglia motivo, non ci dovrebbe essere commistione fra il web e servizi particolari. Ognuno deve essere in grado di avere accesso ad una connessione Internet che non discrimini alcun servizio o concorrente. Sono ammesse misure di gestione del traffico solo in circostanze eccezionali, attuate in modo chiaro e trasparente, e solo per motivi tecnici. L’accesso non discriminatorio a Internet si deve applicare in modo uniforme in tutta l’UE. Rifiutiamo misure che minaccino la libertà di accesso da parte delle società di telecomunicazioni.

Aggiornamento delle infrastrutture di rete
Sosteniamo lo sviluppo a livello europeo di infrastrutture di comunicazione all’avanguardia. Il nostro obiettivo è quello di fornire l’accesso alla banda larga per tutti nell’UE. Mentre le reti vengono migliorate e modernizzate, qualsiasi monopolio dell’infrastruttura deve essere evitato.

Separazione dell'infrastruttura di rete dall'offerta di servizi
Al fine di garantire l’interesse pubblico, slegato da logiche di mercato, è necessario che le infrastrutture di rete siano a gestione pubblica. Laddove in Europa questo non è ancora una realtà, è necessario spingere per la separazione della gestione delle infrastrutture di rete, da quella di fornitura dei servizi ai cittadini/consumatori. Tale separazione è condizione necessaria per una reale liberalizzazione del mercato e per la riduzione ed eliminazione del divario digitale.

05 Accesso ai dati
Sostenere le misure volte a promuovere la disponibilità dei dati governativi per i cittadini e l’utilizzo di formati e standard aperti e chiari nel governo.

Dati pubblici aperti e con licenze libere
Un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo. Eventuali restrizioni sui dati e sul loro riutilizzo comportano infatti una grave limitazione per lo sviluppo della comunità e rende complessa la realizzazione di molte idee innovative per il miglioramento del servizio ai cittadini, anche da parte di privati.
L’open data consente un controllo democratico sulle attività amministrative. Tutti gli atti e i documenti della pubblica amministrazione sono facilmente accessibili via internet e possono essere controllati da tutti e in qualsiasi momento, senza restrizione di brevetti o copyright (CC0, Pubblico Dominio), perché questi dati sono ottenuti con denaro pubblico. I sistemi informativi (i dati) delle pubbliche amministrazioni devono essere “open by default”, nel senso di: – accessibili (in lettura) via web – in formati aperti (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Formato_aperto). I dataset "speciali" che le amministrazioni non vogliono divulgare (es. motivi di sicurezza nazionale, militari, privacy, etc.) potranno rimanere “classificati” ma solo previa domanda approvata da apposita commissione (i cui membri devono essere "terzi", ad es. comitati di cittadini, etc.): la composizione delle commissioni verranno stabilite con successivi decreti attuativi.
L’accesso a tutti i dati di pubblico interesse deve essere garantito anche dalla loro completa gratuità con una direttiva che lo imponga a livello Europeo. Un dato "a pagamento" non è un dato realmente accessibile.

Freedom of Information Act (FOIA) a livello europeo
Le legislazioni nazionali per un Freedom of information act ( "atto per la libertà di informazione") potrebbero essere armonizzate a livello europeo per consentire ai cittadini un facile accesso alle informazioni governative di tutti i paesi europei.

06 Software libero
Sostenere misure che prevedono un ambiente in grado di permettere o promuovere ampiamente l’utilizzo di software libero ed open source negli enti pubblici e governativi, in particolare negli enti che ricevono finanziamenti dal bilancio UE.

Migrazione della PA
Riteniamo che tutte le amministrazioni pubbliche debbano migrare progressivamente verso l’uso di free software ed open source. È necessario sostenere a tutti i livelli la promozione del software che può essere utilizzato, analizzato, diffuso e modificato da chiunque, senza restrizioni. Questo cosiddetto software libero garantisce agli utenti le libertà di base necessarie per prendere il controllo dei propri sistemi tecnici e di svilupparli collettivamente e liberamente in condivisione con tutte i singoli e le comunità di sviluppatori del mondo. Ciò fornisce un contributo significativo al rafforzamento dell’autonomia e della privacy di tutti gli utenti.
Istituzioni educative e in particolare tutta la Pubblica Amministrazione devono lavorare per passare la loro intera infrastruttura tecnica al software libero e open source, passo dopo passo, in modo da ridurre la spesa pubblica e la dipendenza da singoli produttori nel lungo periodo. Le risorse economiche così risparmiate saranno indirizzate verso risorse per il territorio (es. per la formazione).

Vantaggi del Free software
Ogni anno la Pubblica Amministrazione spende centinaia di migliaia di euro per comprare programmi e software. L’adozione del free software per tutti gli uffici pubblici va nella direzione di:
·         migliore rapporto prezzo/prestazioni
·         maggiore libertà di cambiare fornitore
·         minori rischi di backdoors
·         proprietà della struttura dei dati
·         standard aperti
·         assenza di lock-in (cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Profit_lock-in)
·         garanzia di pluralismo e concorrenza
·         maggiore sicurezza
·         integrazione con il software esistente
·         continuità e persistenza dei dati
·         interoperabilità
·         disponibilità del codice sorgente
·         riutilizzo risorse risparmiate dalle licenze per sviluppo funzionalità e formazione

07 Copyright
L’attuale legislazione sul copyright è sbilanciata, e non in sintonia con i tempi. Ha trasformato una intera generazione di giovani in criminali agli occhi della legge, nel futile tentativo di fermare lo sviluppo tecnologico. Vogliamo una società dove la cultura fiorisca e dove artisti e creativi abbiano la possibilità di guadagnarsi da vivere come operatori culturali. Proponiamo un programma chiaro e positivo per porre fine alla criminalizzazione delle giovani generazioni e fornire le basi per sviluppare un settore culturale diversificato e sostenibile nell’era di Internet. Non vogliamo abolire il diritto d’autore, vogliamo riformarlo. Vogliamo mantenere il copyright per scopi commerciali, ma vogliamo rendere tutti gli usi e le copie non-commerciali gratuiti. Questa riforma è urgente, visto che i tentativi giornalieri di imporre il divieto sulla condivisione non-commerciale della cultura tra privati cittadini minacciano i diritti fondamentali, quali il diritto alla comunicazione privata, libertà di informazione ed anche il diritto al giusto processo. Non siamo disposti a rinunciare ai nostri diritti fondamentali, per far rispettare l’attuale diritti d’autore. Il diritto alla privacy è più importante del diritto di grandi compagnie dei media di continuare a fare soldi allo stesso modo con cui l’hanno fatto fin’ora, perché quest’ultimo diritto non esiste neppure.

Indirizzi:
·         Sosteniamo la libertà di comunicazione ed il diritto di partecipazione alla vita culturale nell’ambito della riforma delle leggi sul diritto d’autore e dell’accesso alla conoscenza.
·         Sosteniamo iniziative volte ad armonizzare e rendere obbligatorie le esistenti eccezioni facoltative al diritto d’autore al fine di facilitare il ri-utilizzo di opere da parte dei singoli.
·         Sosteniamo le riforme volte a rendere obbligatorie le eccezioni del diritto d’autore per le istituzioni pubbliche e gli enti no-profit quali le istituzioni culturali, storiche ed educative.
·         Sosteniamo le iniziative volte a garantire che le opere finanziate attraverso fondi pubblici siano rese di pubblico dominio.
·         Non sosterremo una legislazione che espanda la portata o la durata del diritto di autore o diritti simili.

Proposta di riforma
·         Diritti morali Invariati:
Proponiamo di lasciare invariato il diritto morale dell’autore di essere riconosciuto come autore dell’opera.

·         Condivisione Non-Commerciale Libera:
Oggi, il diritto d’autore si è evoluto ad un livello che impone gravi restrizioni su ciò che i cittadini comuni possono fare nella loro vita di ogni giorno. Nel momento in cui il progresso tecnologico ha reso più facile per la gente comune godere e condividere la cultura, la legislazione sul copyright si è mossa nella direzione opposta. Vogliamo restituire il copyright alle sue origini e rendere assolutamente chiaro che esso regola solo la copia per fini commerciali. Condividere copie, o comunque diffondere o fare uso del lavoro tutelato di qualcun altro, non dovrebbe mai essere vietato se è fatto da privati senza fini di lucro. Il Peer-to-peer/file sharing è un esempio di attività come queste che dovrebbero essere legali.
·         20 anni di monopolio commerciale:
Gran parte dell’industria dell’intrattenimento di oggi è costruita sull’esclusività commerciale delle opere protette da copyright. Questo, lo vogliamo preservare. Ma i tempi di protezione di oggi – 70 anni dalla morte del titolare – sono assurdi. Nessun investitore potrebbe anche solo guardare un pacchetto commerciale dove il tempo di rifusione è così lungo. Vogliamo accorciare il tempo di protezione a qualcosa che sia ragionevole sia dal punto di vista della società che da quello dell’investitore, e proponiamo 20 anni dalla pubblicazione.
·         Registrazione dopo 5 anni:
Oggi, le opere che sono ancora protette da copyright, ma per le quali è impossibile o difficile individuare il titolare dei diritti, sono un grosso problema. La maggior parte di queste opere hanno poco o nessun valore commerciale, ma dal momento che sono ancora coperte dal diritto d’autore, non possono essere riutilizzate o distribuite perché non c’è nessuno a cui chiedere il permesso. La protezione del copyright deve essere concessa automaticamente come lo è oggi per le opere di recente pubblicazione, ma i proprietari dei diritti che vogliono continuare ad esercitare la loro esclusività commerciale di un opera oltre i primi 5 anni dalla pubblicazione, dovrebbero essere tenuti a registrare tale diritto, in modo tale che possa essere trovato da un’accurata ricerca di database di diritti pubblici. Questo risolverà il problema delle opere orfane.
·         Campionamento libero:
Oggi legislazioni e pratiche sul copyright sempre più restrittive sono un grosso ostacolo per i musicisti, registi e altri artisti che vogliono creare nuove opere grazie al riutilizzo di parti di opere esistenti.
Vogliamo cambiare questo attraverso l’introduzione di chiare eccezioni e limitazioni per consentire remix e parodie, nonché diritti di citazione per materiale sonoro e audiovisivo sul modello dei diritti di citazione che già esistono per i testi.
·         Divieto di DRM:
DRM è l’acronimo di “Digital Rights Management”, o “Digital Restrictions Management”. Il termine è usato per indicare un certo numero di differenti tecnologie che sono tutte volte a limitare la capacità di consumatori e cittadini all’uso e alla copia di contenuti, anche quando essi hanno il diritto legale a farlo. Deve essere sempre legale aggirare le restrizioni del DRM e dovremmo considerare l’introduzione di un divieto nella legislazione sui diritti dei consumatori all’uso di tecnologie DRM che limitano gli usi legali di un’opera. Non vi è alcun senso nell’introdurre nei nostri parlamenti una legislazione sul copyright equilibrata e ragionevole, se allo stesso tempo permettiamo alle grandi imprese multinazionali di scrivere le proprie leggi ed imporne il rispetto con mezzi tecnici.

08 Brevetti
I brevetti funzionano il più delle volte come deterrente per l'innovazione invece che come incentivo. La brevettazione delle conoscenze in settori quali la genetica e la biotecnologia, così come il software, è una minaccia tangibile per il futuro della nostra società.
I monopoli su piante e semi e le costose controversie legali sui brevetti spesso banali già dimostrano come sia gli innovatori che i consumatori debbano pagarne il prezzo. La legge sui brevetti deve essere riformata o sostituita con un approccio che consenta mercati più liberi e più equi, invece di continuare ad ostacolare ulteriormente l'innovazione.
Riteniamo che i brevetti non esistano per consentire alle grandi imprese di soffocare la concorrenza con un'ondata inarrestabile di brevetti banali ed eccessivi. Vogliamo pertanto fermare l'abuso continuo e crescente dei brevetti.
Chiediamo una revisione dell'accordo TRIPs favorevole a limitare i diritti esclusivi sui beni immateriali. Vorremmo puntare ad applicare analoghe restrizioni a tutti gli accordi commerciali che includano disposizioni simili o di più ampia portata su brevetti e diritto d'autore.

09 Trademark
La registrazioni dei marchi deve essere valutata nell’interesse dei consumatori ed in quanto tali devono essere preservati:
·         la valutazione del marchio deve essere specifica e non avere quale intento la speculazione o il monopolio;
·         non dovrebbe essere permesso utilizzare marchi che nell’indicare il prodotto monopolizzino materiali naturali, termini di utilizzo comune o indicativi di prodotti conosciuti.

10 No alla sorveglianza di massa
Vogliamo fermare il progressivo smantellamento dei diritti civili, che ha assunto proporzioni drammatiche nella storia recente. Dalla sorveglianza pervasiva di tutte le comunicazioni digitali, che siano SMS, e-mail, la telefonia o l’uso del web, alle piccole intrusioni onnipresenti in forma di telecamere e l’identificazione pervasiva delle attività di persone non sospette di avere commesso alcun reato.

Divieto di spionaggio elettronico e raccolta dei dati biometrici
I controlli di routine non devono interferire irragionevolmente con la privacy. Rifiutiamo l’uso di scanner elettronici “effetto nudo” a causa del loro impatto negativo sulla dignità umana, la raccolta di contenuti delle comunicazioni e dei metadati, la lettura di dati privati su dispositivi elettronici e altre procedure invasive simili. Ci opponiamo alla raccolta di dati biometrici di persone innocenti e il loro immagazzinamento in banche dati centrali.

Interrompere nuovi piani di monitoraggio
Per garantire la nostra sicurezza non abbiamo bisogno di nuove leggi, le leggi esistenti sono sufficienti. In particolare, noi rifiutiamo:
·         la rivelazione e la conservazione da parte delle autorità di controllo dei dati provenienti da registri elettronici di passeggeri che viaggiano nella UE (“PNR UE”);
·         la profilazione automatica di persone per dividerle in categorie di rischio (profiling) o altre analisi dei dati di massa;
·         l’accordo UE-USA sui dati (safe harbour).
Non sosterremo alcuna proposta per lo stoccaggio o la sorveglianza dei dati delle comunicazioni che non sia stata oggetto di valutazioni credibili ed indipendenti per necessità e proporzionalità o che non sia soggetta a revisione periodica al fine di garantire il rispetto di tali criteri. Piuttosto necessitiamo misure tecnologiche e legali per proteggere le nostre comunicazioni.
La memorizzazione delle nostre telefonate e discussioni online è illegale, eppure l’abuso avviene comunque in quanto non rilevabile. Dobbiamo investire in tecnologie crittografiche che impediscano l’accesso indiscriminato alle comunicazioni e ai contenuti e prevedere misure anche legali per limitarne l’uso pervasivo.

Timbro" dei diritti fondamentali per le nuove misure di sicurezza
Vogliamo che l’Agenzia europea per i diritti fondamentali (F.R.A. - Fundamental Rights Agency) esamini sistematicamente tutti i programmi di sicurezza attuali e futuri dell’Unione europea.
L’approccio delle agenzie di sicurezza dell’UE deve essere rivisto sulla base di prove, al fine di evitare effetti collaterali avversi e di esaminare alternative e garantire la compatibilità con i nostri diritti fondamentali. Dobbiamo garantire che l’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali abbia i poteri necessari per eseguire questa operazione.
Sosteniamo una moratoria su ulteriori interferenze con i nostri diritti umani che avvengono in nome della sicurezza interna da parte delle agenzie di sicurezza dell’Unione europea, fino a quando sia stata completata la revisione sistematica delle competenze esistenti da parte della FRA.

Ricerca sulla Sicurezza e Software di monitoraggio
Supportiamo il finanziamento della ricerca attraverso l’UE, ma il frequente coinvolgimento di agenzie governative in operazioni di sorveglianza e di filtraggio come INDECT e CleanIt dimostra una chiara intenzione di utilizzare tali tecnologie in un modo che le rende strumenti per lo smantellamento dei diritti civili finanziati con fondi pubblici.
Pertanto sosteniamo che l’Unione europea non debba finanziare le tecnologie che limitano i diritti fondamentali, ma piuttosto quelle che si impegnano nel fare rispettare i diritti costituzionali dei cittadini.

Divieto di identificazione personale indiscriminata negli spazi pubblici
Gli spazi pubblici sono pieni di telecamere che monitorano il movimento di persone e veicoli, tracciano i volti, e combinano queste informazioni senza considerare il potenziale di erosione della privacy. I dati dimostrano che la presenza di tali sistemi ha scarso effetto sul tasso di crimine e che, al massimo, la criminalità semplicemente si sposta su altri spazi. Siamo contrari al fatto che agli individui venga richiesto di identificarsi se non sono sospettati di aver commesso un reato, soprattutto quando essi esercitano il loro diritto di protesta o di assemblea. Se qualcuno può essere preso di mira durante una manifestazione o nell’espressione del proprio punto di vista, allora la libertà di espressione è in pericolo.

11 No alla privatizzazione del potere esecutivo fuori dall'iter giudiziario
Non sosterremo alcuna misura o iniziativa che anticipi giudizi della magistratura (la revisione giudiziaria) su presunte violazioni in rete attraverso l'incoraggiamento, la coercizione o il consenso a fornitori di accesso internet o altre organizzazioni per punire presunte violazioni online, eccetto i casi in cui le misure adottate vengano imposte per un periodo di tempo molto breve, i casi in cui le presunte violazioni comportino un imminente pericolo per gli esseri umani e qualora lo stato in cui ha sede l'intermediario sia tenuto a prendere provvedimenti per affrontare un problema con urgenza.

1 commento:

  1. Perché la lista Tsipras è fondata solo in Italia a parte, da Barbara Spinelli , l’ex compagna del povero Tommaso Padoa Scioppa che faceva le consulenze finanziarie del governo greco prima del fallimento? Altro che sinistra radicale???
    Tsipras? Chi? Quello con la bellezza di Banderas, la demagogia di Vendola e troppe promesse come Renzi? Tutte e due perdono i consensi tra gli elettori e si fanno eleggere della Direzione del Partito e se è così, perché?
    Perché Tsipras non rinuncia i privilegi? Perché una giornalista precaria non protesta contro la casta, anche quella di sinistra, e anche quella editoriale? Si fa vedere il c…o per provocare chi? Comincia di domandare se questo è vero?
    hhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-venghino-giornali-venghino-alla-mangiatoia-dellexpo-ce-n-per-tutti-dal-corriere-a-74244.htm
    ttp://www.laici.it/viewarticolo.asp?Id=1113

    Perché Soros è interessato di Tsipras e Renzi? Perché uno come Soros si è fatto intervistare a Ballarò? Perché Soros torna in Italia dopo 30 anni e investe pure nelle cooperative rosse?
    Un po’ di storia ci vuole. Se no, posso cadere nella trappola del passato: il comunismo con i sogni mai raggiungibili, solo per i cittadini semplici???
    “George Soros si fa beffe della magistratura italiana”
    Il 5 ottobre il mega speculatore George Soros, perdendo la flemma da affarista della City, ha deriso l’attività della magistratura italiana all’incontro organizzato all’hotel Omni Shoreham di Washington, alla presenza di centinaia di banchieri, economisti, politici e giornalisti internazionali nel contesto dell’incontro annuale del Fondo Monetario Internazionale.
    Dopo che Soros aveva elaborato la sua analisi sulla crisi finanziaria mondiale, evitando accuratamente di menzionare il suo ruolo personale negli attacchi speculativi degli hedge funds contro le monete di molte nazioni, un giornalista dell’Executive Intelligence Review, lo ha sfidato pubblicamente:
    Jeff Steinberg: "Perché non ha detto ai presenti che lei è sotto indagine giudiziaria da parte delle autorità italiane, così come da parte dei governi di Taiwan e di altri paesi asiatici e dell’Europa Centrale per le sue manipolazioni monetarie?"
    George Soros: "So di essere sotto indagine da parte delle autorità italiane, ma agli italiani piace fare queste indagini e io non le…”
    http://www.movisol.org/soros.htm
    Povero Vendola, non solo che ha perso la faccia ma adesso debba perdere pure la lingua??? Fatelo pronunciare 5 volte "Tsipras" e forse si ricorderà il nome del suo partito? Proposito dove è sparito il suo partito? Povera signora Spinelli, ci raccontava che Vendola è "Obama "Italiano nell'anno 2010??? La rete non dimentica. Si ricorda anche che il povero suo ex compagno Tommaso Padoa Scioppa faceva le consulenze finanziarie al Governo greco di Pappandreuo, prima del fallimento??? Altro che sinistra radicale!

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