Stefano Bonaccini: "Giusti i tagli del Governo, dobbiamo farci perdonare"
Sarà lui a doversi fare perdonare. E il miglior perdono è non dargli fiducia.
#AltraEmiliaRomagna #FacciamoneUnaRegione
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Questo è appunto ciò
che ha dichiarato Stefano Bonaccini, candidato a Presidente della Regione
Emilia-Romagna, in occasione del suo intervento durante la “Leopolda”, la
kermesse politica convocata dal premier Matteo Renzi a Firenze. Ovvero, il
candidato di una coalizione che dice di richiamarsi in parte ai valori della
sinistra e che da quella impostazione politica dovrebbe provenire, si è detto
d’accordo con i tagli alle Regioni. Si tratta di una posizione presa a
differenza di tutti gli altri presidenti, rompendo in tal modo il fronte dei
Governatori. Pertanto, crediamo sia giusto chiedere a Stefano Bonaccini dove e
come pensa di tagliare i fondi della Regione Emilia-Romagna nel caso in cui ne
diventasse il presidente. Sarebbe interessante capire direttamente da lui
stesso, come e in che modo tagliare questi contributi, in quale ambito e con
quali tempi. Il problema si pone, anzi, proviamo a porlo: Bonaccini pensa di tagliare i fondi alla scuola pubblica
o quelli alla scuola privata? Preferisce tagliare il finanziamento al trasporto
pubblico o alle nuove autostrade previste in Regione?
Noi non abbiamo bisogno
di un presidente che sia l'esecutore degli ordini di Matteo Renzi, piuttosto di
un presidente che sia dotato di autonomia politica e capace anche di scontrarsi
col Governo se necessario, per difendere le sue cittadine e i suoi cittadini.
E, a proposito di luoghi, come detto Bonaccini si trovava alla Leopolda proprio
mentre insieme a Cristina Quintavalla eravamo a Roma con le lavoratrici, i
lavoratori e la Cgil. Scelte di luoghi che dicono molto bene quale idea di
società si ha in testa. Noi quella dei diritti, lui quella della precarietà e
dei ricatti a chi lavora.
Scelte di luoghi che
dicono molto bene quale idea di società si ha in testa. Noi quella dei diritti,
lui quella della precarietà e dei ricatti ai lavoratori.
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