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mercoledì 11 marzo 2015

AIMAG: LA VOGLIAMO PUBBLICA E PARTECIPATA

In queste settimane si sta decidendo il futuro di Aimag, per noi de L’Altra Emilia Romagna un punto fermo c’è: Aimag non può fondersi con Hera, che già detiene il 25% delle azioni – perché la società sarebbe subito, e definitivamente, privatizzata. Condanniamo questa scelta, perché tradisce il referendum sui beni comuni del 2011, e siamo preoccupati delle influenze profondamente negative che avrà sulla gestione dei servizi nel caso in cui Aimag sia assorbita da Hera che, come sappiamo, è più attenta agli interessi degli azionisti che a quelli dei cittadini.

Sappiamo che all’attenzione dei sindaci c’è anche la proposta di “Piacere Aimag”, una cordata di imprenditori locali che si propone come partner per la costituzione di una società mista pubblico-privata. Un assetto societario, che secondo gli imprenditori di “Piacere Aimag” risalderebbe il radicamento territoriale dell’azienda salvaguardando nello stesso tempo il ruolo di indirizzo dei soci pubblici.
L’Altra Emilia Romagna ribadisce che ritiene entrambe le proposte, la fusione con Hera e la società mista, sbagliate, perché entrambe comportano una maggiore privatizzazione di Aimag. Una scelta in contrasto con il referendum del 2011 che ha visto la maggioranza assoluta del popolo italiano pronunciarsi per una gestione pubblica, partecipativa e senza profitti dell’acqua e degli altri servizi pubblici locali.
Nelle prossime settimane i Consigli comunali dei Comuni soci di Aimag discuteranno un documento che apre il percorso di verifica delle due proposte di privatizzazione. L’Altra Emilia Romagna chiede ai consiglieri comunali di non limitarsi a queste due proposte, differenti nelle intenzioni ma identiche negli effetti. Crediamo, invece, che per definire il futuro assetto societario e organizzativo di Aimag si debba partire dall’attuazione del referendum per restituire la società alla sua funzione originaria di strumento operativo dei comuni.
Ricordiamo che una società non totalmente pubblica significherebbe la perdita della gestione dei servizi, a cominciare dalla gestione del servizio rifiuti il cui affidamento dovrà essere rinnovato entro il prossimo anno: una Aimag, anche solo parzialmente privatizzata, rende obbligatoria la gara europea, con il rischio di cancellarne l’autonomia gestionale e con la pressoché matematica certezza dell’impossibilità di Aimag di vincere la gara, ammesso che riesca a parteciparvi. Dunque l’esclusione di Aimag oggi dal servizio rifiuti ed entro pochi anni dai servizi idrici. L’ennesima perdita di un patrimonio collettivo!
Se non si vuole consegnare Aimag ai capitali finanziari e speculativi è necessario che l’intero capitale sociale torni quanto prima di proprietà dei Comuni soci riacquistando il 25 % di azioni detenute da Hera. E crediamo che il modello gestionale debba essere all’insegna della partecipazione dei cittadini valorizzando a pieno il ruolo di indirizzo e controllo pubblico che la società civile attiva è capace di attuare.
Siamo consapevoli che la ripubblicizzazione di Aimag è ostacolata dal Governo, che attraverso i tagli delle risorse destinate ai Comuni contenuti nella legge di stabilità e lo Sblocca Italia favorisce invece le privatizzazioni, ma è l’unica soluzione che rispetta il referendum e l’interesse pubblico. Invitiamo i Sindaci e i Consigli Comunali a provarci, siamo sicuri che i cittadini saranno dalla loro parte.
L’Altra Emilia Romagna – Modena

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