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lunedì 23 novembre 2015

NO ALL'ENNESIMO PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA

Ci risiamo: Feronia Srl ha presentato un nuovo progetto per un maxi ampliamento della discarica di Finale Emilia dopo quello bocciato nel 2014 grazie a una straordinaria mobilitazione popolare che ha convinto il Sindaco Ferioli a fare marcia indietro. La giunta, già scottata una volta, in questo caso ha subito detto di essere indisponibile ad accettare questo progetto, nonostante un contributo di oltre 10 milioni di euro che sarebbero entrati nelle casse comunali.
Siamo contenti di questa decisione, ma saremo molto attenti agli atti del Comune perchè l'iter autorizzativo è partito, ed è nelle sedi opportune che il no del Comune deve essere chiaro e netto.

La fase di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia è stata avviata dalla Provincia di Modena il 18/11/2015, e da quella data sono scattati i 60 giorni per le osservazioni di cittadini e enti interessati. Il termine ultimo per presentare osservazioni è il 17/01/2016. Qua la scheda del progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia.

NO ALL'ENNESIMO PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA DI FINALE EMILIA

Il 5 novembre 2015 Feronia SRL ha depositato presso la Provincia di Modena la domanda per ottenere la valutazione di impatto ambientale su un progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia. Si parla di circa 1.500.000 tonnellate di rifiuti in più, urbani e speciali non pericolosi. In quest'ultima definizione sono compresi, ad esempio, anche i rifiuti di produzioni industriali, i fanghi di trattamento delle acque, i rifiuti derivanti da attività sanitarie: si tratta di rifiuti a libero mercato che, al contrario di quelli domestici, non sono soggetti ad alcuna programmazione, e rappresentano un business molto allettante per le aziende che gestiscono lo smaltimento. Questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, che il maxi ampliamento della discarica che da anni cercano di ottenere a Finale Emilia non serve al nostro territorio ma fa gli interessi di chi lucra sul business dei rifiuti

Siamo contrari a questo progetto, analogo a quello presentato nel 2013, per i medesimi motivi elencati allora, ossia:
- 107.000 metri quadri di terreno attualmente destinato a colture agricole verranno sprecati per fare posto a rifiuti;
- l'area di ampliamento è caratterizzata da criticità idraulica con permanenza dell'acqua a livelli maggiori di 1 metro, cioè, in parole povere, è una zona soggetta ad alluvioni;
- nel 2012 c'è stato un terremoto, ed è assurdo che non sia stata cambiata la classificazione sismica del nostro territorio; se fosse stato fatto, questo progetto non sarebbe ammissibile;
- determina un incremento del traffico di mezzi pesanti proprio a ridosso del polo scolastico-culturale del Comune di Finale Emilia;
- la zona di ampliamento si trova ad appena 2,5 km da "Le Meleghine", area protetta da specifiche misure di conservazione;
- siamo ad appena 2 km dal Convento sede della Comunità di San Giovanni, classificata come zona di interesse storico culturale;
- l'area è interessata dalla presenza di corsi d'acqua e zone umide, con flora e fauna caratteristiche;
- siamo a poche centinaia di metri dal "paleodosso della Quattrina", di accertato interesse geomorfologico.

Rispetto al progetto del 2013 c'è una importante novità: si prevede di vagliare i rifiuti presenti nella discarica esaurita, separarne i componenti, recuperare quanto possibile (ben poco, stando a quanto si legge nella relazione tecnica) e utilizzare il rimanente materiale per alzare il livello dei lotti destinati all'ampliamento, così da superare la criticità idraulica. Un lavoro che durerà due anni, comporterà la movimentazione di tonnellate di rifiuti, con emissione in atmosfera di polveri, rumore, microorganismi patogeni e funghi, sostanze irritanti, tossiche, nocive, allergizzanti e forse anche cancerogene (non si esclude la presenza di amianto), e vibrazioni del terreno. Due anni per demolire completamente le opere di messa in sicurezza della vecchia discarica, vanificando il lavoro fatto e i quattrini spesi. 

E fra 10 anni anche l'ampliamento sarà esaurito.

Ma chi è Feronia SRL? E' una società nata nel 2011 che gestisce la discarica di Finale Emilia, di proprietà di Hera (il colosso delle multiutility) per il 70%, e di Sorgea SRL per il 30%. Sorgea SRL a sua volta è di proprietà del Comune di Finale Emilia per il 41,95%.

Noi pensiamo che si debba andare nella direzione della gestione sostenibile dei rifiuti: utilizzare meno risorse per le produzioni di beni e servizi, scegliere prodotti che generino meno rifiuti, recuperare e riutilizzare quanto più possibile, fare la raccolta differenziata e solo in ultima ipotesi avviare allo smaltimento.

Pensiamo anche che le pubbliche amministrazioni dovrebbero farsi promotrici della gestione sostenibile dei rifiuti, mettendo in atto ogni iniziativa volta a ridurre la produzione di rifuti da avviare allo smaltimento.

Rifondazione Comunista Finale Emilia

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