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venerdì 15 gennaio 2016

LA NOSTRA CONTRARIETA' ALL'ENNESIMO MAXIAMPLIAMENTO DELLA DISCARICA

Un nuovo maxiampliamento della discarica di Finale Emilia per 1.860.000 metri cubi di rifiuti  urbani e speciali incombe sulla nostra città senza che il Comune informi i cittadini e vi si opponga con fermezza. L'iter di valutazione di impatto ambientale è in corso, e abbiamo presentato alla Provincia di Modena le nostre osservazioni di contrarietà chiedendo la bocciatura del progetto di ampliamento. Le potete leggere integralmente in questa news.


Finale Emilia, lì 15/01/2016 
Provincia di Modena
Servizio Valutazioni, Autorizzazioni e Controlli Ambientali Integrati
Via Barozzi n. 340
41124 Modena
  
Oggetto: Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto di ottimizzazione dell'area tecnologica della discarica esistente, con ampliamento della volumetria, in Comune di di Finale Emilia (MO), Via Canaletto Quattrina.
OSSERVAZIONE
La presente osservazione si basa sulla relazione tecnica illustrativa del progetto definitivo presentato da Feronia S.r.l.
Il progetto prevede l’ottimizzazione dell’area tecnologica del,a discarica esistente attraverso la tecnica del Landfill Mining con cui ottenere un ampliamento della discarica per un volume complessivo di 1.860.000 metri3 di rifiuti, di cui 330.000 metri3 destinati alla riallocazione dei rifiuti della discarica esaurita e i restanti 1.530.000 metri3 destinati a nuove volumetrie di conferimento per stoccare rifiuti urbani e speciali non pericolosi. In quest'ultima definizione sono compresi anche i rifiuti di produzioni industriali, i fanghi di trattamento delle acque, i rifiuti derivanti da attività sanitarie.

Si segnalano alla vostra attenzione e valutazione i seguenti punti critici:
IL PROGETTO NON È COERENTE CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
In via generale si osserva che la scelta di Feronia S.r.l. di presentare un progetto di ampliamento della discarica in riferimento alla pianificazione indicata nel vigente Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti non è coerente con le numerose modificazioni del quadro di riferimento normativo e programmatorio intercorse ad oggi.
Si evidenzia come Feronia S.r.l. non tenga in considerazione la Legge Regionale n. 23 del 23/12/2011 (“Norme di organizzazione territoriale delle funzioni relativi ai servizi pubblici locali dell’ambiente), con la quale si è introdotta una nuova definizione di Ambito Territoriale Ottimale (A.T.O.) coincidente con l’intero territorio regionale (superando quindi i precedenti confini provinciali), che ha delineato un nuovo assetto circa compiti e funzioni in materia di pianificazione rifiuti.
Si evidenzia come Feronia S.r.l. non tenga in considerazione la Legge Regionale n. 16 del 5 ottobre 2015 (“Disposizioni a sostegno dell'economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla Legge Regionale 19 agosto 1996 n. 31) che disincentiva l’utilizzo delle discariche e pone come obiettivo al 2020 il superamento della maggior parte delle discariche.
Si evidenzia, infine, la profonda contraddizione tra il progetto di ampliamento della discarica presentato da Feronia S.r.l. e il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), adottato dalla Giunta Regionale con deliberazione n° 1 del 8 gennaio 2016. Il nuovo PRGR prevede:
- al cap. 9Recupero di energia e smaltimento: definizione dei flussi di rifiuti urbani e fabbisogno impiantistico”, che:
I rifiuti urbani indifferenziati, non ulteriormente riciclabili, saranno avviati in primo luogo a recupero energetico e, solo come opzione residuale, in discarica, secondo quanto definito dalla normativa nazionale e comunitaria.”
- al cap. 9.1 “Obiettivi ed azioni di Piano”, che:
“L’attuazione delle politiche di riduzione della produzione e di incremento quali-quantitativo della raccolta differenziata determineranno una progressiva riduzione del fabbisogno delle seguenti tipologie impiantistiche: trattamento meccanico-biologico, termovalorizzatori e discariche. Non è pertanto necessario realizzare nuovi impianti di smaltimento, bensì prevedere il miglioramento dei livelli prestazionali di alcuni degli impianti già esistenti (con eventuali adeguamenti dovuti alle modifiche normative introdotte) e la progressiva dismissione di altri. In recepimento di quanto previsto dalla normativa vigente il presente Piano prevede quindi: l’azzeramento del conferimento in discarica di rifiuti non trattati; la progressiva riduzione del conferimento dei RUB in discarica; il recupero energetico (biogas) dal trattamento dei rifiuti organici; la progressiva chiusura delle discariche.”
- al cap. 9.2.1 “Criteri per la definizione dell’impiantistica regionale”, che:
“DISCARICHE
Una gestione dei rifiuti efficace ed efficiente è quella che garantisce la minimizzazione del conferimento nelle discariche. Nel rispetto di tale principio occorre tuttavia osservare che una quantità, anche se marginale, di rifiuti non riciclabili e non recuperabili dovrà comunque essere inviata in discarica. In quest’ottica, gli indicatori che rappresentano elementi di valutazione concreti per la selezione delle discariche di Piano sono: - efficienza logistica e funzionale; - popolazione esposta in un intorno di 2 km; - vincoli ambientali in un intorno di 2 km.”
Si evidenzia inoltre che nel PRGR adottato dalla Giunta regionale si prevede per la discarica di Finale Emilia la cessazione dei conferimenti nel 2015 e che la stessa riprenderà l’attività di smaltimento quando l’impianto sarà posto nelle condizioni di ricevere i quantitativi di rifiuti specificati, ovvero, come riporta la nota a margine della tabella 9.26 “La discarica di Finale Emilia potrà ricevere circa 25.000 t/a di RU. In sede di monitoraggio di Piano si prenderà atto della capacità dell’impianto di ricevere nuovamente rifiuti e si provvederà a definire il relativo flusso dei rifiuti.”
È quindi evidente che prevedere nuove discariche o l’ampliamento di quelle esistenti non è coerente con gli obiettivi e la prospettiva del nuovo PRGR.
Le motivazioni per cui Feronia S.r.l. chiede l'ampliamento della discarica nulla hanno quindi a che fare con le esigenze del territorio o con la programmazione regionale bensì afferiscono unicamente alle esigenze di mercato di smaltire rifiuti speciali, dal momento che l’attuale discarica in gestione operativa, autorizzata con Delibera Provinciale n. 93 del 18/02/2010 per “attività di smaltimento di rifiuti urbani e speciali non pericolosi autorizzata per una capacità massima di smaltimento pari a 416.000 m3”, è attualmente prossima a raggiungere la sua capacità ricettiva.
Pertanto il progetto di ampliamento della discarica di Finale Emilia si configura quale nuovo impianto di discarica di rifiuti, e ciò non trova alcun fondamento negli strumenti programmatori vigenti, ma è funzionale all’ottenimento da parte di Feronia S.r.l. della “garanzia” della disponibilità di un futuro impianto di smaltimento rifiuti.

L’AREA OGGETTO DI AMPLIAMENTO NON È NELLA EFFETTIVA DISPONIBILITÁ DI FERONIA S.R.L.
La nuova superficie della discarica andrà ad occupare 107.000 metri quadri di terreno attualmente destinato a colture agricole di tipo seminativo, che verranno quindi sprecati per fare posto a rifiuti. Inoltre, i lotti interessati dal progetto di ampliamento non sono di proprietà di Feronia S.r.l. che, pertanto, li dovrà acquistare. I proprietari sono: il Comune di Finale Emilia, Herambiente SPA e la Partecipanza Agraria di Pieve di Cento.
Riteniamo inopportuno che il Comune di Finale Emilia venda terreni di proprietà di tutti i cittadini per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti che porterà benefici solo agli azionisti di Hera e causerà disagi e danni certi ai cittadini finalesi.
I lotti di proprietà della Partecipanza Agraria di Pieve di Cento dovranno essere sottoposti a frazionamento e sono attualmente adibiti a coltivazioni seminative condotte in esercizio del diritto di utenza secondo lo spirito con cui è storicamente nata la Partecipanza. Per meglio comprendere le finalità che portarono alla nascita delle Partecipanze Emiliane, uniche in Italia, riportiamo uno stralcio dello Statuto della Partecipanza Agraria di Pieve di cento: L'istituzione delle Partecipanze Agrarie ha lo scopo di assicurare alla comunità partecipante, fatta di povera gente, un piccolo patrimonio che non può vendere, ma che deve trasmettere alle future generazioni, come fu trasmesso dalle passate, per provvedere ai bisogni essenziali.” Il preliminare di compravendita allegato al progetto e sottoscritto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione di Feronia SRL e dal Presidente del Consiglio di Amministrazione della Partecipanza Agraria di Pieve di Cento è sottoposto a condizioni sospensive in attesa di approvazione da parte dei rispettivi Consigli di Amministrazione. Inoltre dovrà tenere conto dei diritti di prelazione eventualmente esercitati ai sensi dell'art. 8 della Legge 590/1965 e dell'art. 7 della Legge 817/1971. Feronia S.r.l., ad oggi, non ha alcuna certezza di avere la effettiva disponibilità dei terreni oggetto dell’ampliamento proposto.

IL CONTESTO IN CUI SI COLLOCA L’AMPLIAMENTO
Si sottolinea la vicinanza del progettato ampliamento della discarica con numerosi centri abitati e terreni dedicati a produzioni agricole di qualità: Finale Emilia, a circa 2,7 km a sud; Canaletto, a circa 3,5 km a sud-sud-ovest; Massa Finalese, a circa 4,7 km a sud-ovest; Scortichino, a circa 3,7 km a nord-est; oltre a frazioni minori e varie case sparse di campagna.
La zona di ampliamento si trova ad appena 2,5 km da "Le Meleghine", area protetta da specifiche misure di conservazione.
Siamo ad appena 2 km dal Convento sede della Comunità di San Giovanni, classificata come zona di interesse storico culturale.
L'area è interessata dalla presenza di corsi d'acqua e zone umide, con flora e fauna caratteristiche.
Siamo a poche centinaia di metri dal "paleodosso della Quattrina", di accertato interesse geomorfologico.
Si osserva inoltre che il progetto non prevede alcun adeguamento della rete stradale, e che pertanto il traffico in direzione della discarica transiterà prevalentemente sulla tangenziale nord all’abitato di Finale Emilia, di recente costruzione, che corre a circa 1,0 km dall’area di intervento, esattamente a ridosso del nuovo polo scolastico e del comparto che ospita tutti i servizi scolastici, culturali e sociali del Comune di Finale Emilia: scuole, laboratori, biblioteca, servizi scuola e sociale, palestre ecc…
Si sottolinea pertanto l’inopportunità di incrementare ulteriormente i volumi di traffico di mezzi pesanti carichi di rifiuti proprio a ridosso di un’area che ospita una fascia di popolazione composta prevalentemente da minori. Tanto più che Feronia affida ad un soggetto terzo il trasporto dei rifiuti - senza precisare di chi si tratta - affidando al gestore del servizio di trasporto l'onere di adeguare i mezzi ai valori di emissioni consentiti senza precisare come intende controllare che tale obbligo sia effettivamente rispettato.

ASSENZA OBIETTIVI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINATI
Si evidenzia inoltre che nella relazione tecnica illustrativa presentata da Feronia S.r.l. è assente l’analisi del traffico e del potenziamento di esso che deriva dall’ampliamento della discarica, ed è assente ogni riferimento agli interventi necessari al fine di rispondere agli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti contenute nel Piano regionale integrato per la qualità dell’aria. In particolare, sono assenti le misure idonee a compensare o mitigare l’effetto delle emissioni introdotte, con la finalità di raggiungere un impatto sulle emissioni dei nuovi interventi nullo o ridotto al minimo.

INOSSERVANZA D.LGS 36/03
Sottolineiamo l’inosservanza del progetto presentato da Feronia s.r.l con le norme contenute nel D.Lgs. 36/03 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) nella parte in cui chiarisce i siti inidonei alla realizzazione di impianti di discarica:
a) L’art. 1.1 dell’allegato 1 del D.Lgs. 36/03 chiarisce che:
Le discariche non devono essere normalmente localizzate: in aree esondabili, instabili e alluvionabili; deve, al riguardo, essere presa come riferimento la piena con tempo di ritorno minimo pari a 50 anni.”
L'area oggetto dell'ampliamento presenta elevata criticità idraulica con possibilità di permanenza dell'acqua a livelli maggiori di 1 metro. A risoluzione di tale problematica il progetto presentato prevede la realizzazione di un argine di circa 3 metri di altezza, realizzato con materiale ottenuto dalla vagliatura di quello presente nella vecchia discarica esaurita (tecnica del landfill mining), adiacente a quella attuale in esercizio e ai terreni occupati dall'ampliamento. In pratica si propone di separare i componenti recuperabili e utilizzare il rimanente materiale per alzare il livello dei lotti da occupare. Secondo quanto dichiarato dalla stessa richiedente in sede di relazione tecnica “la maggior parte dei materiali sarà probabilmente ridestinata allo smaltimento, e solo una piccola quota potrà essere recuperata”. Pertanto, a fronte della demolizione di tutte le opere recentemente realizzate per la messa in sicurezza della vecchia discarica esaurita, opere particolarmente onerose, si prevede la movimentazione totale dei rifiuti stoccati da tempo, in epoche in cui non si praticava la raccolta differenziata. Tale procedimento esporrà l'ambiente circostante, i residenti in zona e i lavoratori addetti a numerosi rischi, tra cui:
- rischio biologico per la presenza di microorganismi patogeni, endotossine inalabili, sostanze tossiche e allergizzanti;
-  rischio chimico per la presenza di sostanze irritanti, tossiche, allergizzanti, cancerogene;
-  rischio fisico per emissione di rumore e di vibrazioni;
Il tutto per una durata di circa 2 anni e per il recupero e successivo riutilizzo di modeste quantità di materiale da riporto utile ad alzare il livello dei terreni oggetto di ampliamento.
b) L’art. 2.1 dell’allegato 1 del D.Lgs. 36/03 chiarisce che:
Gli impianti non vanno ubicati di norma: in aree interessate da fenomeni quali faglie attive, aree a rischio sismico di 1^ categoria”
Finale Emilia è ufficialmente classificata in area a rischio sismico di 3^ categoria e, pur essendo stata epicentro del forte sisma che il 20 e 29 maggio 2012 ha interessato il territorio situato a nord della Provincia, non è ancora stata rivista la classificazione del rischio sismico. Pertanto, la provata sismicità del territorio comunale è, di per sé, un elemento ostativo alla realizzazione di qualsiasi discarica.
In conclusione si osserva:
che il progetto presentato da Feronia S.r.l. di ampliamento della discarica per rifiuti urbani e speciali non pericolosi:
- non è coerente con gli strumenti di programmazione e pianificazione dei rifiuti vigenti;
- l’area oggetto dell’ampliamento non è nella disponibilità del proponente;
- non risponde alle esigenze del territorio ma a sole esigenze di mercato;
- determina un incremento del traffico di mezzi pesanti a ridosso del polo scolastico-culturale del Comune di Finale Emilia, di numerosi centri abitati, di numerosi terreni agrcoli e di numerosi punti di interesse storico, culturale e ambientale;
-  non risponde agli obiettivi contenuti nel Piano regionale integrato per la qualità dell’aria;
-  non risponde alle norme contenute nel D.Lgs 36/03 di attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
Si chiede, pertanto, l'emissione di un parere sfavorevole al progetto presentato da Feronia S.r.l. di ottimizzazione dell’area tecnologica della discarica di Finale Emilia attraverso la tecnica del Landfill Mining con cui ottenere un ampliamento per un volume complessivo di 1.860.000 metri cubi di rifiuti.

Per il circolo di Finale Emilia di Rifondazione Comunista
Stefano Lugli

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