Cerca nel blog

giovedì 18 maggio 2017

REGOLAMENTO CASE POPOLARI, "BOOMERANG" DELLA LEGA NORD

Il regolamento per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica targato Lega Nord non è applicabile. Parola della stessa Lega Nord, che è riuscita nell’impresa di dimostrare alla città di Finale Emilia che le sue stesse demagogiche proposte, approvate a febbraio, non sono fattibili.
Come un boomerang lanciato e ritornato al lanciatore

È successo nel Consiglio comunale di Finale Emilia del 15 maggio, quando la giunta leghista del sindaco Palazzi ha portato in approvazione lo stralcio di un articolo del regolamento per l'assegnazione di alloggi popolari, voluto fortemente dalla stessa Lega Nord appena tre mesi fa. (Ne avevamo parlato nel report del consiglio del 7 febbraio 2017). Si tratta di un articolo che introduceva una pesante penalizzazione per coloro che presentano domanda di alloggio pubblico e possiedono un immobile all’estero.

La capogruppo della Lega Nord, Agnese Zaghi, disse a febbraio in sede di approvazione con un esempio alquanto inopportuno, che era uno strumento per evitare che chi possiede una catena di alberghi in Costa Azzurra presenti domanda per una casa popolare a Finale Emilia. E' evidente che lo scopo era quello di introdurre una pesante penalizzazione per i residenti stranieri. Ritengo piuttosto improbabile che un cittadino italiano con proprietà immobiliari all'estero presenti domanda per l'assegnazione di un alloggio popolare a Finale Emilia. Mi pare possibile, invece, che lo faccia uno straniero che possiede un immobile in qualche luogo del mondo in cui non esiste nemmeno la possibilità di certificarne la proprietà, nel quale magari vivono i familiari.

Unitamente alle altre opposizioni avevo denunciato in consiglio comunale l’inapplicabilità di questo articolo e proposto con emendamento il suo stralcio. La maggioranza è andata come sempre per la sua strada senza ascoltare nessuno, e il risultato è che la giunta ha impiegato tre mesi per rendersi conto che il regolamento da loro voluto teneva bloccata la graduatoria. Che il suo chiaro intento di penalizzare gli stranieri ha finito per danneggiare tutti gli aventi bisogno, in maggioranza italiani, per altro. Come un boomerang lanciato e ritornato al lanciatore.

Il regolamento è stato modificato con il voto anche delle opposizioni, ma il giudizio negativo sull’intero impianto resta immutato. Sono infatti introdotte inutili penalizzazioni a chi non ha una residenza continuativa a Finale Emilia da almeno 10 anni facendo cadere il principio dell’uguaglianza fra persone che vivono nello stesso contesto e presentano lo stesso problema sociale ed economico. C'è da dire che lo stesso principio è sancito dalla Delibera Regionale in materia di alloggi popolare, che è stata fortemente contrastata dal Consigliere del L' Altra Emilia Romagna, Piergiovanni Alleva. Il problema casa si risolve aumentando l’offerta di alloggi pubblici, non creando barriere etniche verso chi si trova in condizione di bisogno.

Colgo l’occasione per fornire una fotografia dell’edilizia pubblica. Finale Emilia ha un patrimonio di circa 140 alloggi pubblici: di questi 104 sono occupati, una decina sono in manutenzione e una ventina sono nuovi alloggi finanziati dalla Regione dopo il sisma e saranno assegnati una volta concluso il nuovo bando. Gli uffici stimano di ricevere almeno un centinaio di domande, con la conseguenza che l’80% non troveranno accoglimento. Dei 104 alloggi occupati, 86 sono assegnati a famiglie di cittadinanza italiana e 18 a famiglie straniere riconducibili a 5 diverse cittadinanze, e per l’esattezza marocchina, albanese, nigeriana, ghanese e brasiliana. Questo ci dice che già oggi il regolamento ha in sé gli strumenti per premiare le famiglie, italiane o straniere, che hanno un progetto di vita a Finale Emilia.

Stefano Lugli, consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia

Nessun commento:

Posta un commento