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venerdì 8 settembre 2017

DEPOSITATA OSSERVAZIONE CONTRARIA ALL'ALLEVAMENTO SUINI DEL GRUPPO CASCONE

Venerdì 8 settembre 2017 Rifondazione Comunista ha depositato presso il servizio di valutazione di impatto ambientale della Regione Emilia Romagna le proprie osservazioni di contrarietà all’allevamento di suini che la Società agricola allevamenti Cascone vuole realizzare a Finale Emilia, al confine con Scortichino di Bondeno.

Secondo i firmatari dell’osservazione - Elena Govoni, segretaria del circolo di Finale Emilia e Stefano Lugli, consigliere comunale per la lista Sinistra Civica - la realizzazione di un allevamento intensivo di suini da ingrasso costituisce un aggravio delle condizioni di inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque superficiali e di falda rispetto al territorio su cui insiste, già caratterizzato da insediamenti produttivi impattanti che mettono a rischio la qualità dell'ambiente di vita.

Con l’osservazione i firmatari chiedono alla Regione Emilia Romagna anche la massima cura nel verificare se effettivamente il contributo regionale per la ricostruzione dell’allevamento sia dovuto e in quale misura. Questo perché il proponente interviene ben tre anni dopo gli eventi sismici che hanno danneggiato i fabbricati oggetto di ricostruzione e con un progetto che incrementa l'allevamento dai 750 capi/anno pre-sisma ai 4.681 capi/anno proposti.

Nell’osservazione è stato evidenziato come tale insediamento contrasti la volontà del consiglio comunale, che ha già bocciato una prima volta il progetto della Società agricola allevamenti Cascone quando chiedeva una variante urbanistica, e ha recentemente adottato una nuova disciplina urbanistica proprio per limitare la concentrazione nel territorio comunale degli allevamenti di animali aziendali ed intensivi.

Segnaliamo al riguardo anche la posizione della Flai Cgil
ALLEVAMENTO INTENSIVO DEL “GRUPPO CASCONE” IN PROGETTO A FINALE EMILIA (MO), FLAI/CGIL: “UN IMPORTANTE INVESTIMENTO SUL TERRITORIO, MA MANCA LA TRASPARENZA SUL PIANO INDUSTRIALE”

Di seguito il testo integrale dell'osservazione contraria presentata alla Valutazione di Impatto Ambientale



Finale Emilia, lì 8 Settembre 2017

Alla c.a.
Regione Emilia-Romagna
Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale
Viale della Fiera, 8
40127 Bologna (BO)
vipsa@postacert.regione.emilia-romagna.it

P.c.
Comune di Finale Emilia
Via Monte Grappa, 6
41034 Finale Emilia (MO)
comunefinale@cert.comune.finale-emilia.mo.it


Oggetto: Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto di:
LAVORI DI ADEGUAMENTO FABBRICATI DANNEGGIATI SISMA 2012 DI ALLEVAMENTO ZOOTECNICO CASCONE COMUNE DI FINALE EMILIA (MO)
Proponente SOCIETA' AGRICOLA ALLEVAMENTI CASCONE S.S. DI CASCONE LUIGI E C
Tipologia progetti e piani: A.2.10. IN VIGORE DAL 5/5/2012
Protocollo attivazione: PG.2017.474192 DEL 27/06/2017
Pubblicazione iniziale: BUR 198 del 12/07/2017

OSSERVAZIONE
La presente osservazione si basa sulla relazione tecnica illustrativa del progetto definitivo presentato da Società Agricola Allevamenti Cascone.

Il progetto prevede lavori di adeguamento strutturale, con demolizione e ricostruzione di fabbricati danneggiati dall’evento sismico del 20 – 29 Maggio 2012, presso l’allevamento zootecnico produttivo suinicolo sito in Finale Emilia (MO), Via Quattrina Santa Bianca, per conto della ditta proponente.

Il progetto è da intendersi come Variante Sostanziale a quello presentato con Pratica Edilizia n. 2015/36 – Suap n. 258/2015, in quanto, viste le difficoltà nel realizzare la soluzione proposta, il Committente ha deciso di proporre una nuova soluzione che rispettasse “in toto” tutti i dettami del P.R.G. del Comune di Finale Emilia così come modificato ed integrato dal P.D.R. e relative schede n. 2860 e n. 2861. Nonostante ciò la proponente chiede di prendere in considerazione la nuova soluzione, tralasciando le tavole architettoniche precedentemente presentate e mantenendo solamente il numero di pratica e di protocollo Suap (Pratica n. 2015/36 – Suap n.258/2015).

Si osserva come, trattandosi di fatto di variante sostanziale, sia opportuno che la proponente
presenti nuovamente la pratica tramite lo sportello SUAP.

La Soc. Agr. Allevamenti Cascone è divenuta proprietaria dell’azienda sita in Finale Emilia (MO), Via Quattrina Santa Bianca, con atto di compravendita in data 08/06/2015 a rogito del Notaio Di Maria in Nogara (VR), Rep. N. 20449, quindi ben tre anni dopo gli eventi sismici che hanno danneggiato i fabbricati oggetto del progetto. Contestualmente alla presentazione della precedente soluzione per l’ottenimento del P.d.C. da parte del Comune, la proponente aveva provveduto a richiedere il contributo regionale per la ricostruzione di fabbricati danneggiati dal sisma. La Regione Emilia Romagna aveva (ed ha tutt’ora) approvato la richiesta di contributo per la ricostruzione.

Alla luce della nuova proposta progettuale presentata e della necessità di presentare nuovamente la pratica, si osserva l'opportunità di verificare se effettivamente il contributo regionale per la ricostruzione sia dovuto e in quale misura.

Gli edifici oggetto di demolizione, ristrutturazione e nuova costruzione facevano parte di un allevamento di circa 750 suini da ingrasso. Il progetto presentato prevede la ristrutturazione della stalla esistente, con realizzazione di 44 box da 15 suini ciascuno (totale 660 suini) e la costruzione di una nuova stalla con 120 box da 18 suini ciascuno (totale 2.160 suini). Secondo quanto dichiarato nella relazione tecnica allegata al progetto, si conta di realizzare 1,66 cicli di ingrasso all'anno.

Si osserva che la potenzialità dell'allevamento passa dai 750 capi/anno pre-sisma a 4.681
capi/anno.

Il progetto presentato descrive la demolizione di edifici per complessivi 4.608,295 metri quadri di superficie e 17.366,428 metri cubi di volume. Descrive inoltre la ricostruzione, con spostamenti di sedime, di 3.756,59 metri quadri di superficie e 17.359,40 metri cubi di volume.

Si osserva come in realtà la superficie complessiva costruita aumenti rispetto all'esistente, in virtù del recupero derivante dalla demolizione dei solai interni di due edifici (edificio 03 "stalla ingrasso C" – edificio 04 "deposito" che diventa stalla, oggetto di contributo regionale), recupero che va ad incrementare la superficie dell'edificio 37 "deposito".

Si osserva che la variazione in aumento della superficie costruita non è quantificata in progetto, e pertanto non è possibile stabilire se rientri negli standard previsti dallo strumento urbanistico, che classifica la zona di intervento come "E4 agricola di tutela ordinaria di laghi, bacini e corsi d'acqua".

In data 30 Agosto 2017 il Consiglio Comunale di Finale Emilia ha adottato una variante al PRG (variante normativa n. 13):" Modifica normativa (Vol. 5) per integrare le norme agricole del vigente PRG aggiungendo un quarto e quinto comma all’art. 16.A al fine di limitare le concentrazioni nel
territorio comunale degli allevamenti di animali aziendali ed intensivi"

IL CONTESTO IN CUI SI COLLOCA L’ALLEVAMENTO
L'area in cui si prevede di realizzare l'allevamento di suini da ingrasso presenta le seguenti caratteristiche:
- zona soggetta ad amplificazione per caratteristiche litologiche e a potenziale liquefazione in caso di sisma;
- zona a media criticità idraulica con bassa capacità di scorrimento;
- zona caratterizzata da vulnerabilità per rischio inquinamento acquiferi significativi (Canale Diversivo Burana);
- zona prossima ad aree di valore ambientale e naturale caratterizzata da percorsi ciclabili di progetto;
- area definita forestale;
- a brevissima distanza in linea d'aria da una discarica esaurita, ancora oggetto di monitoraggio per la produzione di percolato, e da una zona interessata da una richiesta di ampliamento di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi (progetto Feronia SRL), in corso di valutazione di impatto ambientale;
- a breve distanza in linea d'aria da impianti produttivi impattanti dal punto di vista dell’inquinamento ambientale (centrale a biomasse Enel Green Power, impianto di compostaggio AIMAG, impianto di produzione blocchetti per pallet Ecobloks, oltre a numerosi impianti di produzione energia elettrica da biomasse solide e liquide).

Si osserva la vicinanza del progetto con i centri abitati di Finale Emilia, Scortichino, Casumaro, oltre a frazioni minori e varie case sparse di campagna, e con terreni dedicati a produzioni agricole di qualità.
Il progetto si colloca a poca distanza da "Le Meleghine", area protetta da specifiche misure di conservazione, dal Convento sede della Comunità di San Giovanni, classificata come zona di interesse storico culturale e dal "paleodosso della Quattrina", di accertato interesse geomorfologico.
L'area è interessata dalla presenza di corsi d'acqua e zone umide, con flora e fauna caratteristiche.
Si osserva inoltre che il progetto non prevede alcun adeguamento della rete stradale, e che pertanto il traffico in direzione dell'impianto transiterà prevalentemente sulla tangenziale nord all’abitato di Finale Emilia, di recente costruzione, esattamente a ridosso del nuovo polo scolastico e del comparto che ospita tutti i servizi scolastici, culturali e sociali del Comune di Finale Emilia: scuole, laboratori, biblioteca, servizi scuola e sociale, palestre ecc…
Si sottolinea pertanto l’inopportunità di incrementare ulteriormente i volumi di traffico di mezzi
pesanti proprio a ridosso di un’area che ospita una fascia di popolazione composta prevalentemente
da minori.

Gli effetti dell'insediamento di allevamenti intensi sull’ecosistema sono noti e ampiamente supportati nella letteratura scientifica. Si osserva in particolare come:
- l’allevamento intensivo distrugge il suolo poichè la coltivazione di cereali per mangimi, necessaria a mantenere quest’industria, richiede moltissimo terreno coltivabile;
- metà dei cereali e il 90% della soia prodotti nel mondo sono usati come mangimi per animali; i terreni coltivati subiscono una pesante dipendenza dai fertilizzanti chimici sintetici e dai pesticidi, sostanze chimiche per la maggior parte usate nelle monocolture per la produzione di mangimi animali; i raccolti assorbono solo da un terzo alla metà dell'azoto applicato al terreno come fertilizzante: le sostanze chimiche rimaste inutilizzate inquinano il suolo e l’acqua;
- la conversione da cereali a carne implica un’enorme perdita di energia; la quantità media di combustibile fossile necessario a produrre 1 kcal di proteine dalla carne è di 25 kcal, vale a dire 11 volte tanto rispetto a quello necessario per la produzione di grano, che ammonta a 2,2 kcal circa; il rapporto è di 4:1 per la carne di maiale;
- il consumo d’acqua è una delle maggiori cause di impatto ambientale dell'allevamento di bestiame; l'agricoltura, per la maggior parte dedicata alla produzione di bestiame e di mangime, consuma più acqua di qualsiasi altra attività e in generale utilizza il 70% dell'acqua usata in totale nel mondo; il bestiame utilizza in modo diretto solo l’1,3% dell'acqua usata in totale in agricoltura; tuttavia, se si prende in considerazione anche l'acqua richiesta per la coltivazione dei cereali e del foraggio per uso animale, la quantità d’acqua richiesta è enormemente più elevata;
- le deiezioni liquide e semi-liquide del bestiame contengono livelli di fosforo e azoto al di sopra della norma, perché gli animali possono assorbire solo una piccola parte della quantità di queste sostanze presenti nei loro mangimi; quando gli escrementi animali vengono sparsi sui terreni filtrano nei corsi d’acqua, l’azoto e il fosforo in eccesso in essi contenuto rovina la qualità dell’acqua e danneggia gli ecosistemi acquatici e le zone umide; circa il 70-80% dell’azoto fornito ai suini mediante l’alimentazione viene eliminato nelle feci e nell’urina e finisce nei corsi d’acqua; oggi le deiezioni in eccesso vengono sparse sul terreno, mettendo in pericolo la salubrità delle acque e dei pesci che ci vivono; i depositi di deiezioni degli allevamenti intensivi sono spesso dei puzzolenti laghi di escrementi, spandono batteri infettivi nei fiumi circostanti e filtrano fino alle falde acquifere utilizzate come acqua potabile;
- il bestiame emette gas serra in modo diretto, incrementando il riscaldamento globale;
- l'alto contenuto di ammoniaca delle deiezioni animali è una delle cause principali delle piogge acide.

Pe tutto quanto sopra elencato si osserva che la realizzazione di un impianto di allevamento intensivo di suini da ingrasso, quale quello richiesto dalla proponente, costituisce un aggravio delle condizioni di inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque superficiali e di falda rispetto al territorio su cui insiste, già caratterizzato da insediamenti produttivi che peggiorano la qualità dell'ambiente di vita.

Si osserva come ciò sia in contrasto con le finalità espresse nell'art. 2 del D.Lgs. 152/06
ART.2
(finalità)
1. Il presente decreto legislativo ha come obiettivo primario la promozione dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali.

RIASSUMENDO

Si osserva come, trattandosi di fatto di variante sostanziale, sia opportuno che la proponente presenti nuovamente la pratica tramite lo sportello SUAP.

Alla luce della nuova proposta progettuale presentata, si osserva l'opportunità di verificare se effettivamente il contributo regionale per la ricostruzione sia dovuto e in quale misura.

Si osserva che la potenzialità dell'allevamento passa dai 750 capi/anno pre-sisma a 4.681
capi/anno.

Si osserva che la superficie complessiva costruita aumenta rispetto all'esistente.

Si osserva che la variazione in aumento della superficie costruita non è quantificata in progetto, e pertanto non è possibile stabilire se rientri negli standard previsti dallo strumento urbanistico, che classifica la zona di intervento come “E4 agricola di tutela ordinaria di laghi, bacini e corsi d'acqua”.

Si osserva che in data 30 Agosto 2017 il Consiglio Comunale di Finale Emilia ha adottato una variante al PRG (variante normativa n. 13): “Modifica normativa (Vol. 5) per integrare le norme agricole del vigente PRG aggiungendo un quarto e quinto comma all’art. 16.A al fine di limitare le concentrazioni nel territorio comunale degli allevamenti di animali aziendali ed intensivi”.

Si osserva che il progetto non prevede alcun adeguamento della rete stradale.

Si osserva che la realizzazione di un impianto di allevamento intensivo di suini da ingrasso, quale quello richiesto dalla proponente, costituisce un aggravio delle condizioni di inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque superficiali e di falda rispetto al territorio su cui insiste, già caratterizzato da insediamenti produttivi che peggiorano la qualità dell'ambiente di vita.

Si osserva come ciò sia in contrasto con le finalità espresse nell'art. 2 del D.Lgs. 152/06.

Si chiede, pertanto, l’emissione di un parere sfavorevole al progetto presentato da SOCIETÀ AGRIC. ALLEVAMENTI CASCONE di LAVORI DI ADEGUAMENTO FABBRICATI DANNEGGIATI SISMA 2012 DI ALLEVAMENTO ZOOTECNICO IN COMUNE DI FINALE
EMILIA (MO).

Stefano Lugli
Segretario regionale Rifondazione Comunista Emilia Romagna

Elena Govoni
Segretaria circolo Rifondazione Comunista di Finale Emilia
 

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