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mercoledì 7 marzo 2018

LA FLAT TAX DI PALAZZI


Il nostro articolo sul numero di marzo del mensile Piazza Verdi è dedicato alla applicazione dell'addizionale Irpef ad aliquota fissa nel comune di Finale Emilia.


Durante la campagna elettorale si è parlato molto di Flat Tax, ovvero della aliquota Irpef unica (la Lega la propone al 15% mentre Forza Italia al 23%) indipendente dal livello di reddito personale dei contribuenti. La proposta è stata avanzata dal centrodestra in sostituzione dell'attuale imposta sul reddito che ha aliquote che vanno dal 23 al 43 per cento in base al reddito percepito.

In un Paese dove il 20% della popolazione più ricca possiede oltre il 66% della ricchezza nazionale netta una tassa unica non farebbe altro che accentuare ulteriormente disuguaglianze già scandalose. La Flat Tax è dunque una misura che alimenta la guerra tra poveri per tutelare gli interessi dei ricchi: perché chi ha di più avrebbe tutti i benefici, mentre per chi ha un reddito basso le cose resterebbero uguali, e per chi ha reddito medio i benefici sarebbero limitatissimi. Noi vorremmo un sistema fiscale che rispetti semplicemente quella progressività prescritta dall’articolo 53 della nostra Costituzione, ovvero la diminuzione delle tasse per chi ha di meno e l’aumento per chi ha di più.

Ciò detto è bene che i finalesi sappiano che anche Finale Emilia ha la sua Flat Tax, ovvero l’addizionale Irpef che la giunta Palazzi applica ai redditi dei finalesi con un’aliquota unica allo 0,8% (il massimo consentito dalla legge). L’aliquota è inserita all’interno del bilancio preventivo 2018 approvato dal Consiglio Comunale il 28 febbraio scorso e vale per le casse comunali 1milione635mila € di imposte che i finalesi verseranno.

Contestiamo radicalmente questa scelta di fiscalità locale, perché sarebbe opportuna un’applicazione dell’IRPEF scaglionata per fasce di reddito, come sono quelle previste dalla normativa di legge. Una scelta aggravata dal fatto che la soglia di esenzione dal pagamento dell’imposta è fissata ad appena 10.000 €, il che significa che chi ha un reddito Irpef di 11.000 € paga la medesima aliquota di chi ha un reddito Irpef di 100.000 €. Applicare l’Irpef per scaglioni di reddito ed alzare la soglia di esenzione è dunque una misura che tutelerebbe le fasce più deboli, che già sono state colpite pesantemente dalle politiche economiche degli ultimi governi di centrosinistra e dall'aumento del 25% del costo dei servizi sociali e scolastici applicato dalla giunta Palazzi con il bilancio 2017.

La cosa curiosa è che l’applicazione dell’addizionale Irpef per scaglioni di reddito era una proposta che avanzavano dai banchi di opposizione proprio coloro che oggi siedono in maggioranza; perché è bene ricordare che anche durante la giunta Ferioli l’addizionale Irpef era applicata in modo iniquo. Siamo passati dal Pd alla Lega ma le tasse le paghiamo sempre allo stesso modo.

Stefano Lugli
Consigliere comunale Sinistra Civica per Finale Emilia


Questa tabella pubblica da Libero (non certo un quotidiano comunista) spiega molto bene che con una tassa unica non si farebbe altro che accentuare ulteriormente disuguaglianze già scandalose. 

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