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venerdì 27 maggio 2016

LUGLI RISPONDE ALLA SFIDA DELL'UDI

L’UDI di Modena ha rivolto 5 domande alle candidate e ai candidati alla carica di Sindaco nei Comuni che in Provincia di Modena il 5 giugno vanno al voto. Le domande interrogano le forze politiche su temi che la vedono impegnata da anni in campagne nazionali e locali. Molti dei temi posti dall'UDI sono già presenti nel nostro programma, come ad esempio il rispetto della parità di genere nella formazione della lista e della successiva giunta e la ricerca di condizioni di lavoro e dei servizi che favoriscano l'occupazione femminile. Rispetto agli altri punti sollevati rispondo nel merito, e ringrazio l'UDI per l'attenzione che dedica a temi che ci parlano del futuro di comunità che devono essere rispettose dei diritti di tutte e tutti.


1. 50E50 ovunque si decide: questo è il titolo di una campagna nazionale che ha visto l’UDI impegnata nella raccolta di 120.000 firme per la proposta di una legge di iniziativa popolare depositate in Senato nel 2007. In base al principio che la anima, quello della democrazia paritaria, chiediamo non solo la composizione delle liste elettorali basata sull’alternanza di una candidata e un candidato, ma la composizione, dopo la vostra elezione, della stessa Giunta nel rispetto del 50 e 50. Inoltre chiediamo che tali regole vengano inserite nello statuto del vostro Comune, in modo da evitare che debbano essere frutto della sensibilità delle future candidate e candidati, quindi non definitive.

La lista Sinistra Civica è composta con 8 donne e 8 uomini ed è stata presentata con l'alternanza di genere, proprio con l'obiettivo di offrire agli elettori una lista rispettosa della parità di genere. In caso di elezione a Sindaco - come indicato nel punto 14 del nostro programma elettorale - mi impegno a costruire una giunta rispettosa del 50 e 50 ed a rispettare tale criterio anche nelle successive nomine negli enti partecipati dal Comune di Finale Emilia. Mi impegno inoltre a modificare lo Statuto del Comune perchè il rispetto di tali principi diventi un criterio indiscutibile nella formazione dell'organo esecutivo.

2. Linguaggio di genere: la disparità passa anche dall’uso del maschile non marcato, che contribuisce alla cancellazione delle donne dalla scienza pubblica. Chiediamo il vostro impegno ad emanare una delibera che porti gli uffici comunali ad adottare un corretto linguaggio di genere in ogni atto e dispositivo, declinando cioè i termini al maschile e al femminile (es. cittadine e cittadini), così come ha fatto, ad esempio, il Comune di Modena. 

Condivido l'osservazione che una cultura rispettosa delle differenze di genere passa anche attraverso il superamento di un linguaggio sessista. Per questo mi impegno ad adottare gli atti necessari alla modifica della modalità di espressione istituzionale del Comune di Finale Emilia e a garantire l'eventuale formazione del personale perchè la comunicazione istituzionale diventi efficace e corretta.

3. Pubblicità sessista: l’UDI è impegnata dal 2010, con la campagna Immagini Amiche, nel contrasto della pubblicità che mostra una donna rigidamente stereotipata, senza uscire dagli unici due ruoli che sembrano essere ad essa attribuiti, o quello dell’angelo del focolare o quello dell’oggetto di desiderio. Chiediamo di dare esecuzione, con apposita delibera, alla Risoluzione del Parlamento europeo 2008/2038 (INI) del 3 settembre 2008 "Impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini" mediante la moratoria, sul territorio di vostra competenze, di immagini pubblicitarie lesive della donna.

Mi impegno a dare esecuzione a tutti gli atti necessari affinchè sul territorio del Comune di Finale Emilia non compaiano nelle affissioni pubbliche immagini pubblicitarie lesive della donna, nel rispetto della Risoluzione del Parlamento europeo 2008/2038 (INI) del 3 settembre 2008 "Impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini".

4. Chiediamo il vostro impegno per l’effettiva attuazione della L. 194, intervenendo per quanto di vostra competenza sulla grave situazione creata nelle strutture pubbliche dall’eccessiva presenza di medici obiettori. Questo tema è particolarmente evidente e pregnante nel caso del Comune di Pavullo, ma chiediamo alle candidate e ai candidati degli altri Comuni un’azione di vigilanza e controllo all’interno dei tavoli sulla sanità dei quali veniate chiamate/i a far parte.

Nel rapporto con l’Azienda USL e la conferenza socio-sanitaria provinciale intendiamo attivarci perchè il diritto della donna all'aborto sia primario rispetto al diritto all'obiezione di coscienza dei medici. Le strutture sanitarie pubbliche devono essere improntate alla laicità e al rispetto dei diritti di tutte e tutti, e ci attiveremo perchè essi siano garantiti.

5.  Vi chiediamo infine di inserire, nel vostro programma, quelle azioni che riteniate opportune per favorire la presenza delle donne nel mondo del lavoro, a partire dalle politiche di gestione della scuola per l’infanzia, asili nido compresi, fino a soluzioni innovative per la formazione e l’imprenditoria femminili.

Il tema del lavoro riveste una grande importanza, perchè è il primo elemento che garantisce la dignità degli uomini e delle donne. Il Comune di Finale Emilia da questo punto di vista soffre gravi ritardi e inadeguatezze (nel corso degli anni si sono insediate a Finale Emilia diverse imprese insalubri e che offrono lavori di scarsa qualità), confermati dai dati di una disoccupazione che colpisce prevalentemente i giovani e le donne. Ci impegniamo quindi, innanzitutto, per una politica di sviluppo capace di attrarre imprese che investono in ricerca e innovazione e capaci di offrire lavoro stabile e di qualità per tutte e tutti. Allo stesso tempo verificheremo l'organizzazione dei servizi sociali e scolastici per individuare, magari avvalendoci anche della vostra collaborazione, quelle soluzioni che possono favorire l'occupazione femminile

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