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martedì 5 settembre 2017

REPORT CONSIGLIO COMUNALE DEL 28 E 30 AGOSTO 2017 SU VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE

Nelle sedute di consiglio comunale del 28 (video) e 30 agosto (video) è stata discussa e approvata la 23esima variante generale al piano regolatore del comune di Finale Emilia introdotto 16 anni fa dal sindaco Sgarbi in un’epoca storica, sociale ed economica completamente diversa. Già questo dato rende l’idea della arretratezza del nostro strumento urbanistico, che andrebbe rifatto e adeguato alle attuali esigenze che Finale Emilia esprime pianificando gli obiettivi di governo del territorio che la giunta vuole perseguire.
Tutti i comuni del cratere hanno rivisto il proprio piano regolatore unitamente all’adozione del piano della ricostruzione. Finale, con la giunta Ferioli, ha fatto scelte diverse, e ora la giunta Palazzi prosegue nella stessa direzione compiendo i medesimi errori.
Le scelte urbanistiche sono il principale strumento di pianificazione a disposizione di una giunta per regolare l'utilizzo del territorio ed organizzare lo sviluppo delle attività umane, e intervenire con delle varianti puntuali non è lungimirante. Perché mentre si risponde ad interessi privati legittimi, al tempo stesso l’amministrazione comunale rinuncia ad essere protagonista del cambiamento di cui Finale Emilia ha estremo bisogno. Le scelte urbanistiche riguardano ciascuno di noi, perché incidono sulla qualità e quantità delle abitazioni e del verde pubblico, sulla collocazione dei servizi e delle aree commerciali, sulla viabilità e le infrastrutture e anche sulla tipologia di lavoro che si può trovare a Finale Emilia. In sostanza le scelte urbanistiche incidono sulla qualità della vita e sul benessere dei cittadini, e le difficoltà economiche che colpiscono Finale Emilia più di altri sono anche figlie dell’incapacità degli ultimi sindaci di orientare lo sviluppo della nostra città.
La variante generale è un pacchetto che raccoglie diverse proposte di modifiche urbanistiche, finalizzate a consentire l’iniziativa di privati o del comune stesso. Il consiglio comunale ha discusso 31 varianti, di cui appena 5 di iniziativa del comune e ben 26 di iniziativa privata: numeri che confermano il fatto che è mancata totalmente la mano della giunta, che si è limitata a svolgere il ruolo di passivo notaio di scelte altrui. Di seguito illustro le varianti più significative e come ho votato per la lista Sinistra Civica:

VARIANTE EX BELLENTANI
La variante accoglie la richiesta della proprietà di togliere la destinazione a grande superficie di vendita al comparto agricolo adiacente l’ex Bellentani (l’area a ridosso della ciclabile) per riclassificarla come agricola formalizzando lo stato di fatto. Contemporaneamente viene tolta la classificazione di grande superficie di vendita non alimentare alle aree edificate della ex Bellentani. La motivazione della richiesta è la mancata - per fortuna - realizzazione della Autostrada Cispadana. Si tratta di una variante di buon senso che allontana da Finale Emilia il “modello outlet” / grandi supermercati, che dalla liberalizzazione di Monti in poi ha cancellato migliaia di piccoli esercizi commerciali e relativa occupazione. La variante è stata approvata all’unanimità.

VARIANTE NO TRIV
La variante recepisce la mozione proposta da Sinistra Civica e M5S e approvata all’unanimità dal consiglio comunale nel 2016 con cui si chiedeva di vietare su tutto il territorio comunale attività estrattive. La mozione nasceva dalla riattivazione della procedura autorizzativa del permesso di ricerca idrocarburi “Reno Centese” che coinvolge anche il territorio di Finale Emilia. Il divieto introdotto è una chiara espressione della volontà politica del consiglio comunale e potrà essere fatto valere quando l’iter di questa attività estrattiva sarà concluso. La variante è stata approvata all’unanimità.

VARIANTE CAMPO ROBINSON-AREA “MELETTI”
La variante interessa il campo Robinson e l’area dietro la scuola materna ed è propedeutica ad una futura permeta fra il Comune e il privato. La variante produce le seguenti modifiche urbanistiche:
Il campo Robinson è stato così classificato:
4.350 mq di edilizia residenziale privata
500 mq di edilizia sociale pubblica
531 mq viabilità di accesso e parcheggi
L’area dietro la scuola materna è stata così classificata:
3.000 mq di verde pubblico
3.318 mq di edilizia residenziale limitata alla costruzione di autorimesse al servizio della proprietà

Ho chiesto il ritiro della variante per un supplemento di riflessione che impedisse un doppio errore. La perdita del campo Robinson, che è un’area centrale che poteva avere diverse destinazioni sociali, e la consegna alla città di un’area verde poco fruibile di cui l’amministrazione non ha spiegato la destinazione. Ciò che contestiamo non è solo la scelta urbanistica in sè, ma l'assenza di una prospettiva nella riorganizzazione della città che la variante presenta. Pensare che la destinazione d'uso del territorio sia decisa per risolvere errori del passato (ovvero l’impossibilità di edificare l’area Meletti come da accordo di cessione dei suoi terreni per costruire la scuola materna), senza essere guidati da una progettualità chiara e condivisa, è profondamente sbagliato. Si tratta di accordi impostati dalla precedente amministrazione e ora perfezionati da questa, che dovevano e potevano essere corretti, ma la giunta Palazzi ha preferito la continuità.
Da apprezzare la scelta del sindaco di non partecipare alla votazione nonostante il suo legame di parentela indiretta con il richiedente la variante gli permetteva comunque di esprimere un voto, che non è stato espresso dal consigliere direttamente interessato. Sgradevole l’atteggiamento intimidatorio della maggioranza che ha accusato i consiglieri che si sono opposti alla variante di arrecare un danno all’ente. Caso mai, sarà il caso di verificare con esattezza il valore patrimoniale dei terreni che saranno oggetto della successiva permuta.
Io, e i consiglieri Elena Terzi, Pierpaolo Salino (lista civica) e Mattia Veronesi (M5S) abbiamo votato contro. Il consigliere Pavani (M5S) si è astenuto. I consiglieri di maggioranza e il consigliere Ratti del Pd hanno votato a favore.

VARIANTE EX SCUOLE ELEMENTARI DI RENO FINALESE

La variante classifica come residenziale l’area su cui sorgono le ex scuole elementari di Reno Finalese “con la finalità di consentirne l’alienazione ai privati ed il loro recupero agli usi residenziali” (testuale dalla illustrazione della variante). L’edificio, lievemente danneggiato dal sisma, può accedere ai contributi per la ricostruzione, e con questa scelta la giunta rinunciava all’obiettivo di consegnare un domani una sala civica alla frazione di Reno. Dopo un articolato dibattito è stato approvato all’unanimità un emendamento proposto dal consigliere Salino che vieta l’alienazione delle ex scuole per elementari per 5 anni, nell’auspicio che nel frattempo la giunta recuperi l’edificio. La variante così emendata è stata approvata con il voto contrario mio e del M5S e il voto a favore degli altri consiglieri. Ho votato contro perché è in ogni caso un errore cedere, anche se fra cinque anni, l’unico immobile pubblico della frazione di Reno Finalese.

VARIANTE LOTTIZZAZIONE CASUMARO
La variante propone un ridisegno delle aree adiacenti il centro polifunzionale parrocchiale di Casumaro già convenzionate con l’Amministrazione dalla precedente variante. La proposta prevede una leggera riduzione delle aree dedicate ad attività commerciali, una riduzione delle aree verdi e un incremento della superfice destinate alla residenza. Ho proposto un emendamento per vincolare l’edificazione delle aree residenziali in incremento al completamento di quelle già previste e autorizzate, perché penso sia sbagliato concedere nuova occupazione di suolo quando ancora non sono state completate le aree già concesse. A maggior ragione perché il medesimo richiedente ha esattamente di fronte a questi terreno una lottizzazione residenziale non ancora conclusa. L’emendamento ha raccolto consensi trasversali anche dai banchi della maggioranza e la votazione è finita 5 a 5, quindi l’emendamento è stato respinto. La variante è stata approvata dalla maggioranza con il voto contrario mio e del M5S e l’astensione del consigliere Salino.

VARIANTE EX PIZZERIA SANTA LUCIA
La variante propone la riclassificazione dello stabile in via Rotta cui sorgeva l’ex pizzeria Santa Lucia da zona residenziale di completamento in zona commerciale. La proposta è quella di realizzare un servizio sanitario con farmacia e poliambulatori privati. Ho sollevato la necessità di mettere in sicurezza i tratti pedonali e ciclabili di via Rotta, anche in considerazione dell’utenza potenzialmente debole che potrebbe recarsi presso tale attività. Il sindaco ha risposto che esiste già un progetto di sistemazione di via Rotta, e che nelle prossime settimane verrà spostata la fermata delle corriere per una maggiore sicurezza degli studenti che in quel punto prendono l’autobus. La variante è stata approvata all’unanimità.

VARIANTE PER L’INTRODUZIONE DI LIMITI AL DIMENSIONAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI
La variante risponde all’esigenza sollevata dal consiglio comunale nei mesi scorsi di porre dei limiti alla proliferazione di allevamenti di grandi dimensioni, responsabili di un notevole inquinamento. La proposta di variante è stata analizzata con attenzione in commissione e modificata con un emendamento proposto dalla capogruppo della Lega Nord, Agnese Zaghi, e approvato all’unanimità, che introduce vincoli ancora più stringenti. Con la variante si vieta la costruzione di allevamenti con più di 500 bovini e 1.000 suini a meno di 1.000 metri dai centri abitati di Finale (capoluogo e frazioni) e a meno di 300 metri dalle case sparse di campagna. Oltre a queste distanze l’intenzione del consiglio comunale è quella di consentire la realizzazione di allevamenti fino ad un massimo di 1.000 bovini e 2.999 suini, ma su questo aspetto saranno fatti ulteriori approfondimenti per utilizzare le normative di legge più stringenti ed eventualmente correggere la variante durante la fase dedicata alle osservazioni. Con l’adozione di questa variante a Finale Emilia possono essere collocati nuovi allevamenti solamente in zona Selvabella e in zona valli, che prevede ulteriori tutele e limiti grazie alla presenze della Zona di Protezione Speciale “Le Meleghine”. Faremo in ogni caso ulteriori verifiche per valutare come tutelare anche queste porzioni di territorio. La variante è stata approvata all’unaninimità.

VARINATE VIA LEGNARI
Si tratta di una variante che ripropone con diversa formulazione una proposta già bocciata dalla provincia con la precedente variante perché prevede la trasformazione in area residenziale di un piccolo lotto agricolo posto in via Legnari ai margini della tangenziale. La variante è di per se insignificante, ma a mio avviso apre un precedente pericoloso in quanto autorizza in futuro chiunque a chiedere la modifica urbanistica del proprio terreno agricolo in residenziale. Durante il dibattito diversi consiglieri hanno osservato che Finale Emilia si sta espandendo proprio in quella direzione, e che non vi è nulla di male a concedere tale variante. A mio avviso, invece, queste affermazioni sono del tutto sbagliate perché dovremmo avere l’ambizione di governare il territorio riducendo il consumo del suolo e recuperando gli edifici vuoti e inutilizzati anziché espandendoci. La variante è stata approvata con il voto contrario mio e del presidente Boetti e il voto favorevole degli altri consiglieri.

VARIANTE AGRIMEC

La variante risponde alla richiesta della ditta Agrimec, storica azienda finalese che chiede l’ampliamento della propria attività per attivare nuovi silos e nuovi capannoni per lo stoccaggio dei cereali. La variante è necessaria perché l’azienda ha già utilizzato l’intero indice di edificabilità della zona, e chiede di incrementarlo da 0,2 a 0,3 metri quadri portando la capacità insediativa dagli attuali 8.850 mq. ai futuri 13.275 mq con un aumento della capacità edificatoria del 50%. Mi sono opposto alla variante per due motivi: 1) per l’elevato impatto visivo che produce (segnalato anche nella relazione) e che va a deturpare ulteriormente l’ingresso di Finale, già massacrato dall’Ecobloks, dalle ceramiche e in futuro dall’Autostrada Cispadana; 2) perché la ditta stocca e rivende cereali non solo per alimentazione umana ma anche per la mangimistica e gli impianti energetici, e ciò è in contraddittorio con il giusto obiettivo di contenere la presenza di allevamenti e i collegati impianti di biogas. Il sindaco ha trattato l’argomento come fosse una normale concessione edilizia, dimenticando che invece stiamo deliberando sull’utilizzo del territorio. Ma del resto questa variante generale non ha una politica di governo del territorio ma si limita a rispondere, in questo caso in modo acritico, alle richieste dei provati. La variante è stata approvata con il voto contrario mio e di Pavani, l’astensione di Salino e il voto favorevole della maggioranza.

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